Vittorio Sgarbi ha rimandato un evento al teatro Manzoni di Milano, dove era previsto sul palco per portare lo spettacolo ispirato al suo ultimo libro pubblicato da La Nave di Teseo, Natività. L’annuncio viene fatto sul sito del teatro stesso: “Lo spettacolo Natività programmato per stasera 10 gennaio 2025 è stato posticipato al 28 aprile 2025 per motivi di salute. I biglietti già acquistati rimangono validi per la nuova data. È possibile fare richiesta di rimborso entro e non oltre il 9 febbraio 2025”. La notizia arriva dopo che a dicembre si era parlato di una presunta recidiva del tumore alla prostata che lo aveva colpito nel 2021, notizia che comunque il critico d’arte aveva ufficialmente smentito con un comunicato inviato a Fanpage: “La ‘notizia’ secondo cui ‘…il critico d’arte affronta una recidiva del tumore alla prostata’ è destituita di ogni fondamento. Vittorio Sgarbi ha affrontato questa grave patologia tra il 2020 e il 2021 e, grazie alle specifiche terapie mediche, ha superato la malattia”. Anche in questo caso i problemi di salute non avrebbero a che fare con patologie gravi o condizioni passate, ma solo con una influenza probabilmente stagionale. Le persone vicino a lui hanno detto che Sgarbi avrebbe, in questi giorni, la febbre a trentanove.
Natività è un libro che esplora il tema della nascita e del Natale attraverso rappresentazioni della natività nella storia dell'arte. Il libro si propone di offrire una riflessione sull’aspetto sacro e simbolico della nascita, presentata come un momento fondante della cultura umana e dell’arte occidentale. Lo spettacolo rimandato a Milano si ispirava direttamente a questo breve saggio, uscito a dicembre del 2024. Si tratta di circa due ore di spettacolo presentato in questo modo: “Cosa significa essere madre? Una domanda di grande suggestione, che contiene misteri e racconta l’origine del mondo. Cosa significa essere madre lo ha raccontato l’arte nel corso dei secoli, da Giotto, passando per Simone Martini, Piero della Francesca, Leonardo, Raffaello, Michelangelo, Caravaggio, Rubens. Fino alle maternità laicissime e contemporanee: dall’Origine del mondo di Courbet alle sculture di Adolfo Wildt. Vittorio Sgarbi, con la sua maestria e la sua consueta passione, ci conduce in un viaggio attraverso i secoli, dove le immagini in dialogo con la letteratura portano alla scoperta non solo di capolavori imprescindibili, ma del mistero del venire al mondo, dell’uomo e di Dio”. Dopo l’operazione alla prostata aveva parlato, in un’intervista al Corriere, di questi ultimi anni come di un lungo momento di “intimismo” che lo ha portato a scrivere Natività, anche per via del suo allontanamento dalla vita politica. “Nell'arte è il tema vitale, da quella bizantina fino al Trecento/Quattrocento con il tema della Madonna con il bambino cui si cerca di intendere la natura quotidiana, di vita semplice con rapporti e gesti affettuosi che si muovono dalla madre al bambino: sono la parte più singolare di questa grande tradizione pittorica, umanizzare il divino”.