Bisogna essere Joe Rogan per accusare Muhamad Alì di aver barato. Rogan ha parlato della controversia relativa all'incontro del 1963 tra Muhammad Ali (all’epoca noto come Cassius Clay) e Henry Cooper, sostenendo che ci fosse stato un elemento controverso nella gestione del match che avrebbe favorito Alì. Questo episodio è spesso oggetto di dibattito tra gli appassionati di boxe, soprattutto per un episodio chiave avvenuto nel corso del combattimento. L'incontro si tenne a Londra. Henry Cooper, noto per il suo gancio sinistro micidiale, riuscì a mandare Ali al tappeto alla fine del quarto round con un colpo spettacolare, soprannominato “Enry's Ammer” (il martello di Henry). Alì fu salvato dalla campanella, ma durante l'intervallo tra il quarto e il quinto round si verificarono due situazioni sospette. Si disse infatti che il team di Alì deliberatamente ritardò il rientro per il quinto round, presumibilmente facendo in modo che i guanti di Ali fossero manipolati o sostituiti perché si erano “allentati”. Questo avrebbe concesso ad Ali del tempo extra per recuperare dopo il knockdown. Rogan sposa questa “teoria del complotto” e dice: “Cus D'Amato gli ha tagliato i guanti, quindi hanno dovuto toglierglieli e sostituirli. Gli hanno dato tutto questo tempo di recupero. Hai mai visto quel combattimento di Henry Cooper? Henry Cooper era un uomo cattivo. Era un pugile britannico, questo tizio dall'Inghilterra che aveva un gancio sinistro orribile”.
Vero o no, Rogan ha fatto arrabbiare i fan di Alì, che hanno subito una seconda provocazione dal comico e podcaster americano. Secondo Rogan, infatti, in un presunto combattimento contro Mike Tyson, Alì avrebbe decisamente perso. “Lui [Mike Tyson, ndr] era un fenomeno molto insolito perché tutti gli altri pesi massimi erano piuttosto lenti e anche se potevano colpire forte, erano goffi. Lui ondeggiava, ondeggiava e si muoveva, ed era un piccolo peso massimo. Non era alto nemmeno sei piedi, quindi era costruito come una casa di mattoni, aveva un collo di venti pollici. Pesava 100 chili e si muoveva come un ragazzo che ne pesava 68. E lanciava fulmini al tuo sistema nervoso centrale. Ti colpiva al corpo e le gambe. Era un mostro”. In questo periodo Rogan ha più volte parlato di sport di combattimento e di campioni considerati intoccabili (l’ultimo era stato Conor McGregor). Ma non è l’unica cosa che lo preoccupa. I droni che da giorni volano sopra il New Jersey, infatti, avrebbero allarmato il podcaster. Questi droni sono stati visti spesso librarsi in zone di spazio aereo ristretto o nei pressi di aree sensibili, come l'arsenale di Picatinny e la base navale di Earle. Rogan ha menzionato varie teorie, inclusa l'ipotesi che i droni potessero essere legati a entità straniere, sollevando sospetti su possibili attività di ricognizione o altre operazioni di natura “nefasta”. Secondo il podcaster, il caso metterebbe in evidenza delle carenze nei sistemi di monitoraggio e nella gestione di incidenti simili da parte delle autorità. Ora Rogan è tornato sul tema dopo aver visto un video del Ceo di un’azienda di sistemi aeromobili, John Ferguson, in cui si sostiene che i droni avrebbero la funzione di “annusare” sostanze nocive, perdita di gas e materiale radioattivo a terra. In un video su TikTok Rogan ha detto: “Questo è il primo video su questi droni che mi preoccupa davvero”.