C’è un fremito nei cieli del New Jersey. Non quello poetico degli uccelli in volo, ma un ronzio più inquietante, fatto di luci che danzano nell’oscurità e silhouette meccaniche che sfidano la gravità. Da settimane, uno sciame di droni – o almeno, così sembrano – popola i cieli della costa orientale degli Stati Uniti, scatenando paura, curiosità e un’ondata di teorie complottiste. Eppure, la domanda resta sospesa nell’aria: cosa sono davvero queste macchine volanti, e perché nessuno sembra in grado di spiegarlo?
Gli avvistamenti iniziano a novembre, dapprima isolati, poi sempre più frequenti. Le descrizioni variano: c’è chi parla di piccoli droni in formazione, chi di enormi veicoli, grandi quanto un’automobile. La polizia locale, l’Fbi e persino il Dipartimento della Sicurezza Nazionale si mobilitano. «Non sono una minaccia per la popolazione», assicurano le autorità. Ma se così fosse, perché il mistero persiste? Perché non si riesce a identificare chi li comanda e da dove provengono?
Paura nei cieli del New Jersey, ipotesi sulla terra
A rendere tutto più intricato è il balletto delle ipotesi. Secondo alcuni, si tratta di normali aerei o elicotteri scambiati per droni a causa di voli notturni. Secondo altri, i droni sarebbero parte di un’operazione segreta del governo americano, magari un test di tecnologie di rilevamento o di evasione radar. L’ex agente Cia Laura Ballman alimenta il mistero dichiarando: «Sarei scioccata se questi droni fossero legati alla Cia, ma sono estremamente preoccupata dal fatto che il governo non stia fornendo risposte».
Le autorità tentano di rassicurare, ma ogni parola sembra alimentare il fuoco dell'intertezza. Alejandro Mayorkas, Segretario per la Sicurezza Nazionale, ha confermato: «Non c’è dubbio che la gente stia vedendo droni», salvo poi aggiungere che molte segnalazioni potrebbero riguardare aerei tradizionali. La confusione aumenta. I video sui social mostrano luci danzanti nei cieli, ma sono prove o suggestioni collettive? E come interpretare la decisione di imporre restrizioni di volo attorno a siti sensibili, come la base militare di Picatinny o il golf club di Trump a Bedminster?
Abbatterli per sapere?
L’idea più controversa è quella avanzata da alcuni politici: abbattere uno di questi droni. «Almeno così potremmo analizzarlo», ha detto il senatore Tony Hwang del Connecticut. Ma non è così semplice. Lo sceriffo della contea di Monmouth ha ricordato che abbattere un drone è un reato federale, e l’Ufficio di Emergenza dello Stato del New Jersey ha diramato istruzioni precise: «Se trovate un drone abbattuto, chiamate immediatamente la squadra anti-bombe».
C’è chi vede nella vicenda un riflesso delle tensioni geopolitiche. Un cittadino cinese è stato arrestato per aver fatto volare un drone sopra una base spaziale in California. Siamo forse di fronte a un’infiltrazione straniera? O a un esperimento che nessuno vuole ammettere?
Tra dubbi e paranoia
Le teorie si rincorrono, così come le paure. È possibile che questi droni non siano affatto droni? Gli esperti di tecnologia, come Harry Direen, suggeriscono che la suggestione collettiva possa aver trasformato normali avvistamenti in fenomeni inspiegabili: «Dopo i primi avvistamenti validi, ogni oggetto volante diventa sospetto».
E mentre le autorità invitano alla calma, il presidente eletto Donald Trump rilancia il mistero su X: «Il governo sa più di quanto dica. Perché non li abbattono?». È propaganda, o una verità scomoda?
Il cielo tace, il mistero cresce
Il caso dei droni del New Jersey è una cartolina dall’incertezza. Se sono aerei, perché non c’è trasparenza? Se sono droni, chi li guida e con quale scopo? E se, dietro quei movimenti, ci fosse qualcosa di ancora più enigmatico? Forse una risposta arriverà, forse resteremo con il naso all’insù, a scrutare un cielo che, da troppo tempo, non è più così rassicurante.