Tutti colpevoli, nessun colpevole, a cominciare da Vincenzo De Luca, il governatore scaricabarile.
La frana di Ischia ha messo in evidenza abusi edilizi e colpe degli stessi ischitani. Chiamiamole col loro nome, senza girarci intorno, per rispetto di chi è morto sotto il fango. Ragione per cui amo e odio la Campania in misura uguale, e non mi giro facilmente dall'altra parte. Non posso, non me lo concede la mia integrità morale. La stessa che dovrebbe essere prerogativa principale di un presidente di Regione che è solito intimorire coi lanciafiamme per le fregnacce, e poi mancare, completamente assente, sui fatti principali. Poco serve poi andare a piangere, esprimere cordoglio agli isolani. A chi? A prendersela con Matteo Salvini, per quanto si diverta a sparare dichiarazioni a caso, vezzo in cui possono allegramente darsi la mano. D'altra parte attaccare per non essere attaccati, meglio ancora per non essere scoperti, e non lasciare un millimetro di spazio alla critica politica, è sempre stata la filosofia preferita del nostro Erdogan. Facile per voialtri, voi che non siete campani, inteso, farvi fottere dal personaggetto deluchiano.
Voi che avete aperto e poi subito chiuso gli occhi quando Massimo Giletti ha sbattuto sugli schermi cos'è il Sistema Salerno, o almeno reso una minima idea di cosa sia quel giro di affari e malaffare costruito da De Luca in decenni di potere. Basta ripensare alla fritture, alla gestione dei fondi per la programmazione culturale, alle inchieste che hanno coinvolto il re Sole e tutta la sua corte, figli compresi. Analisi portata a galla, contro tutto e contro tutti, dal coraggio di una manciata di giornalisti salernitani, tra cui Andrea Pellegrino, con cui ho avuto il piacere di collaborare per qualche anno.
Sì, siamo incazzati. Per quei condoni edilizi concessi a tutto spiano, per quel menefreghismo così napoletano (e mi piange il cuore a scriverlo) che pensa a fregare il prossimo aggirando l'ostacolo. Eppure eppure, per uno strano scherzo del destino, che quando ci si mette fa delle giravolte formidabili, è stato proprio l'omonimo Giuseppe Conte, ingegnere ed ex sindaco di Casamicciola, a lanciare l'allarme 4 giorni prima, e con 23 mail pec. Ignorato anche da Prefetto, Protezione Civile e sindaco di Napoli (Gaetano Manfredi). Ignoranza o strafottenza, pensate come vi pare, mentre strillano i giornali: “L'abusivismo di necessità non esiste”. Parola di De Luca, colui che ha operato in abusi mezza Salerno, per essere scarsi.
Salerno, il cui il fiume (Fusandola) è stato deviato per costruire il Crescent, mostro di cemento affacciato sul lungomare. Salerno, dove si costruisce à gogo e si nasconde amianto. Con spiccato allarme specie per il fiume Sarno, tra i più inquinati al mondo (e primo in Europa) e un pericolo per i cittadini. Basta pensare alla frana del ’98, per cui il comune salernitano è stato condannato al risarcimento delle vittime (furono 161) per mancato ordine di evacuazione. Non parliamo poi del capoluogo. 'A città 'e pulecenella, che “vanta” il record di palazzi abusivi (indagine di qualche anno fa, dati alla mano). E nello specifico l'annosa “questione di Bagnoli”, area periferica situata ad ovest della città, che a più di 30 anni dalla chiusura delle acciaierie (Italsider) attende ancora di essere riqualificata e restituita ai cittadini.
A ogni modo, e prima di scaldarsi e chiedere lo stato di calamità, o bloccare la nomina di Simonetta Calcaterra a commissario per l'emergenza (in un braccio di ferro inopportuno con la Meloni) il governatore e il sindaco di Ischia (Vincenzo Ferrandino) dovrebbero spiegare agli isolani, specie ai parenti delle vittime, e a noialtri, come mai quella zona dichiarata rossa non è stata messa in sicurezza, e che fine hanno fatto i fondi del Pnrr per il dissesto idrogeologico messi a disposizione dall'Unione Europea.
In parole povere, in che modo la regione Campania ha usato quegli aiuti? O meglio, perché non li ha usati per mettere a riparo I'isola da frane e stragi? Domande che resteranno mute, lo sceriffo preferisce non rispondere a quesiti scomodi. Intanto che già pregusta il suo nuovo comizio - monologo del venerdì via social, abitudine divampata durante la pandemia e dura a morire. Com'è duro a morire lo spreco di soldi pubblici. Meglio le luminarie natalizie (stanziati 2 milioni di euro - fondi regionali - per la città di Salerno) che la messa in sicurezza delle isole che crollano. Eppure i proclami insabbiano e camuffano, finché qualcuno si fa le domande giuste. Il re è nudo.