Vagonate di euro spesi per macchine veloci. “Il resto, l’ho sperperato”, direbbe George Best. “È sequestrato”, rettificherebbe la Guardia di finanza nel caso di Davide Lacerenza e Stefania Nobile, da ieri ai domiciliari insieme a una terza persona, Davide Ariganello, per il giro di escort e droga in Gintoneria a Milano finito al centro di un’inchiesta. Negli ultimi anni i due erano diventati veri e propri maestri di cerimonie di una certa nightlife milanese, grazie a costosissimi “pacchetti completi” venduti fino a decine di migliaia di euro, comprensivi di champagne, cocaina e ragazze. Un business nascosto dalle “saracinesche sempre abbassate” di via Napo Torriani, “aperte solo per clienti facoltosi”, che hanno permesso a Lacerenza – proprietario del locale – di sganciare 300mila euro per farsi la tanto agognata Ferrari, mentre Nobile – formalmente assunta come contabile – passava da una Lamborghini all’altra, prima del fine corsa.

Prima di diventare il “King” delle notti milanesi, Davide Lacerenza gestiva un banco dell’ortofrutta al mercato. Poi, è arrivata Stefania Nobile, la Gintoneria, i soldi e la notorietà: su Instagram Lacerenza ha superato i 250mila follower, facendo circolare il suo nome e quello della Gintoneria. Infine, è arrivato anche lui “il ferro” come lo chiama lo stesso Lacerenza, una Ferrari 296 GTB wrappata in nero lucido. Costo complessivo: circa 300mila euro, comprensivi di sciabola e firma del proprietario sul cofano. La Ferrari di Lacerenza diventa il biglietto da visita “altro che quelli della celebre scena di American Psycho, di Patrick Bateman scansati”, la protagonista delle sue storie su Instagram – intramontabile quella del furto non furto delle chiavi sempre in compagnia del suo fedelissimo amico, Filippo Champagne, e il suo sostare fra il formicaio notturno di via Napo Torriani è l’emblema del successo della Gintoneria.

Sul Corriere della Sera Wanna Marchi, madre di Stefania Nobile ed ex suocera di Lacerenza, ha detto che sapeva degli affari nebulosi del locale, condannandoli. D’altra parte, però, Marchi ha sempre gongolato per gli incassi da capogiro del locale – La Repubblica oggi riporta dei “641mila euro spesi da un cliente in tre anni” – che permettevano a lei e alla figlia di pasteggiare a champagne e viaggiare verso l’Albania a bordo di una Lamborghini Urus grigia da 250mila euro. Ma a Nobile non basta, tanto che chiede al commercialista di cambiare modello, intestando il nuovo – sempre una Urus, ma verde – proprio alla società di Lacerenza, nella quale Nobile figura ufficialmente come contabile. Un particolare che, secondo la gip Alessandra Di Fazio sentita da Repubblica “Fazio fa emergere il ruolo di dominus della Nobile nell'ambito della Ginto Eventi sri”, la società della Gintoneria.

