Che alla Gintoneria non si possa star tranquilli oramai è risaputo. Tra sciabolate a preziose bottiglie di champagne, drink a base di gin e tequila e spam infinito di storie Instagram, c’è veramente ben poco di cui annoiarsi. Ma questa volta forse si è superato il limite. In una serata come tante altre, ecco che spariscono nel nulla le chiavi della Ferrari di Davide Lacerenza, proprietario del noto locale milanese. Si pensa immediatamente al furto, e la tesi viene confermata dalle camere di sicurezza del club. Il video, postato sui social da Filippo Champagne, volto noto del web e amico di Lacerenza, mostra un uomo seduto da solo nei pressi del bancone. Il colpo è veloce e passa inosservato: una rapida occhiata nel retro del tavolo, ed ecco che la mano che si allunga con fare sospetto afferrando qualcosa che dalle riprese non si riesce a intravedere. Ciò che si vede bene, però, è che l’uomo subito dopo si infila in tasca il “bottino” e solamente dopo si allontana dal luogo.
Ai due “detective” Lacerenza e Champagne non resta altro da fare che attendere tutta la notte in Gintoneria in attesa delle seconde chiavi della Ferrari, una 296 GTB wrappata in nero lucido con tanto di sciabola e firma del proprietario, chiedendo ripetutamente al colpevole del furto di riconsegnare quanto preso. Nessuna “caccia al ladro” però. I due protagonisti sin da subito mantengono la calma senza lasciarsi prendere dalla situazione. Non una minaccia, né tantomeno un’accusa: “Sono sparite le chiavi della Ferrari di Davide. Magari il ragazzo che le ha prese pensava fosse un gadget”, ha commentato lo stesso Champagne una volta tornato a casa. Anche Lacerenza, vittima di questo “ingenuo” furto, ha continuato a ripetere che probabilmente l’uomo ha scambiato le chiavi per un accendino. La situazione si risolve solamente la mattina seguente ai fatti. Le chiavi della supercar vengono finalmente riconsegnate al loro legittimo proprietario. Il commento di Davide Lacerenza (ancora una volta) arriva via Instagram: “Le chiavi sono tornate. Il ragazzo innocentemente ha pensato fossero uno zippo, e in effetti un po’ ci assomigliano. Comunque sia, si è scusato e me le ha riportate. Grazie fratello”.