No. O meglio: lascia l’ansia da palinsesto. Il video si chiama “L’ultima fase del piano” e il piano è semplice: meno sbattimento, più senso. Dal 2009 Dario Moccia era l’uomo-orologio del web, rubriche, maratone, format come se piovesse. Ma a dicembre 2024 ha rotto la gabbia: basta calendario fisso. Oggi lo dice ufficialmente a tutti. Twitch non chiude: resta, ma a tre colpi settimanali, lunedì, giovedì, domenica, e senza promessa di scalette. Se gli va di parlare di animazione chiama Enrico (“Cartoon News”), se gli va di cinema arrivano i "Criticoni", se ama un fumetto fa “Nerd Cultura”. Improvvisazione controllata: meno quantità, più voglia.
YouTube? Paradosso: non lo molla, ci torna meglio. Sul canale principale arrivano video scritti e montati sulle carte collezionabili. È il suo habitat: studio maniacale, cultura enciclopedica, ossessione pura. Quando esce, esce. Fine delle corvée verso l’algoritmo. Soldi e vetrine: gli adv sono in naftalina (ultimo ad agosto: torneranno solo se davvero “fighi”). Giappone pure: stop, “di comune accordo”. Tre-quattro voli l’anno spaccherebbero l’altra vita: Tomodachi Press, la sua casa editrice. Qui Dario è direttore editoriale e artistico, tra libri, carte e giochi da tavolo. È il presente e (spoiler) il futuro. Quindi: Dario lascia YouTube? No. Lascia l’overbooking mentale. Tiene Twitch a ritmo umano, riporta YouTube al racconto curato, toglie il superfluo e spinge dove conta davvero. A 35 anni, famiglia, azienda e zero bisogno di dimostrare ancora qualcosa al feed. Il web reclama gli orari, lui brinda alla libertà. Meno live, più sostanza. Meno “devo”, più Dario. Il resto lo trovate tra una live domenicale e un set di carte raccontato come un noir.
