Sul caso di Emanuela Orlandi in questi quarantuno anni dalla sua scomparsa si è detto tutto e il contrario di tutto. L’ultima teoria, prontamente rispedita al mittente, è quella di un legame particolare tra la quindicenne cittadina vaticana, di cui si sono perse le tracce il 22 giugno 1983, e il chitarrista Alberto Laurenti, noto compositore di celebri canzoni per grandi artisti come Franco Califano, Renato Zero e Gabriella Ferri. “In questi giorni ho letto fantasiose elaborazioni della verità che vedrebbero il mio nome accostato a quello di Emanuela Orlandi nel quadro di inesistenti frequentazioni amicali ed ambiziosi progetti artistici: nulla di più falso. Il rapporto tra me ed Emanuela si limitava a timidi sguardi e rapidi saluti tra adolescenti che frequentavano, una volta a settimana, i corsi di canto corale presso l'Istituto Vaticano Ludovico da Victoria di piazza Sant'Apollinare a Roma”. A raccontare di questo legame Regina Martusciello, ascoltata in Commissione d’inchiesta, che al tempo frequentava la stessa scuola di musica di Emanuela. "Quello che più mi disturba e mi ha spinto ad intervenire, è che si vuol far passare una quattordicenne di quarant'anni fa, un'altra epoca, come una ragazza assetata di fama e successo che addirittura avrebbe sfruttato la presenza tra il pubblico di un programma televisivo per poter raggiungere chissà quale obiettivo pseudoartistico. Ho letto articoli vergognosi, i cui autori meriterebbero richiami disciplinari su cui il mio legale sta lavorando, che tentano di scavare nella testa di una ragazzina attribuendole iniziative mai avvenute".
E ancora: "Nel periodo che va dai miei 14 anni alla maggior età, ho conosciuto e frequentato tanti colleghi del conservatorio, tranne Emanuela, più piccola di me con la quale, ribadisco, non ho avuto mai alcun rapporto eccedente un semplice saluto. Questa è l'unica verità, come riferito alle forze dell'ordine che mi sentirono come persona informata dei fatti oltre 40 anni fa anche sulla mia presenza a Roma durante la sparizione della povera Emanuela. Ho riferito loro che quel giorno raggiunsi l'ospedale Celio per sottopormi ad un piccolo intervento dermatologico dopo essermi spostato con mezzi pubblici da Orvieto dove prestavo il servizio militare presso la caserma Piave". Alberto Laurenti, come tutte le altre persone che ormai a caso vengono trascinati in un caso di scomparsa di cui sono estranei, non vorrebbe continuare ad essere tirato in mezzo senza motivo: “Mi aspetto che non vengano divulgate oltre notizie tanto false quanto sgradevoli nel rispetto di chi, come i familiari di Emanuela, sta cercando la verità da tanti, forse troppi anni". Pietro Orlandi, fratello di Emanuela, è dello stesso avviso: “lo vorrei sapere chi mette in giro queste caz*ate (non saprei definirle diversamente). Amava apparire, sognava i riflettori, il mondo dello spettacolo. Ma chi lo dice? Su che base inventano certe cose? Per quale motivo? Solo per insinuare che qualunque cosa fosse accaduta, in fondo se l'è cercata”. Qualunque cosa accada ancora, aspettiamo il ritorno di Emanuela.