Dove non arriva il voto arriva l’amore? Forse sì, ma dopo la vittoria di Donald Trump alle elezioni presidenziali americane le donne liberali americane hanno scelte di puntare su qualcosa di ben più profano e materiale: il ses*o. Sembra che molte donne Dem abbiano infatti scelto di astenersi dai rapporti sessuali con chiunque abbia votato per Trump, compresi i loro eventuali partner. Se la strategia di Julia Roberts, che consigliò alle donne di tradire i loro mariti alle urne, poteva avere un effetto solo sul 50% degli elettori (quelli di sesso femminile), ora questa nuova battaglia colpisce anche la metà esclusa. È una rivolta femminista che prende ispirazione dal movimento 4B, una realtà sudcoreana nata nel 2010 che attraverso l’astinenza dal ses*o rivendica la parità di diritti con gli uomini. Dopo la sconfitta di Harris, alcuni video su TikTok sono diventati in virali. In uno di questi una donna afferma: “Come donna, la mia autonomia corporea è importante e questo è il mio modo di esercitare la sovranità su di essa. Quindi incoraggio vivamente tutte le altre donne single che si preoccupano ancora di far progredire i diritti delle donne e che continuano a lottare per la nostra autonomia corporea a fare lo stesso. Eliminate le vostre app di incontri”.
Immaginare l’astinenza come una condanna solo per il desiderio maschile, tuttavia, è poco femminista. Nessuno infatti nega che questa pratica possa risultare difficile anche per le donne. Per questo molte sostenitrici del movimento consigliano di trovare affetto in altre donne nel frattempo. Un’altra donna ha semplicemente sostenuto: “Se gli uomini non rispettano i nostri corpi, non avranno accesso ai nostri corpi” e molte altre hanno scritto sotto ai loro post che “gli uomini non saranno mai dalla parte delle donne”. La vittoria di Donald Trump avrebbe spaventato molte giovani ragazze, che hanno votato in maggioranza la candidata ed ex vicepresidente Kamala Harris (il 54% delle donne ha votato per i Dem, mentre il 54% degli uomini per Trump). Molte di loro erano probabilmente di fronte alla Howard University in attesa di sentire l’annuncio della vittoria di Harris, data quasi per certa dai primi sondaggi di agosto e considerata almeno probabilmente dalle maggiori testate di area liberal americane (tra cui il New York Times). La scena divenuta in poche ore il simbolo della delusione dei sostenitori di Harris è la ritirata in silenzio dal parco dell’università e un assistente della quadra di Harris che chiede di spegnere le luci del palco. Ora, però, inizia la battaglia, o guerra, dei sessi. E confermata la polarizzazione già analizzata nei mesi scorsi, quella che divide le giovani donne progressiste dai giovani uomini repubblicani, il prossimo passo sembra sarà decisamente casto.