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Delitto di Garlasco: chi è “il coniglio bianco dalle orecchie lunghe” di cui parla Lovati? Gallo: “Sono due o tre, ma lui si riferisce a uno”

  • di Emanuele Pieroni Emanuele Pieroni

  • Foto di: Ansa

24 novembre 2025

Delitto di Garlasco: chi è “il coniglio bianco dalle orecchie lunghe” di cui parla Lovati? Gallo: “Sono due o tre, ma lui si riferisce a uno”
Ci risiamo: dopo i sogni, gli incubi e le visioni, l’avvocato Massimo Lovati, adesso, se ne è uscito con l’ipotesi di “un coniglio bianco dalle orecchie lunghe” che potrebbe far prendere una piega inaspettata alle indagini sull’omicidio di Chiara Poggi (e probabilmente anche a quelle sulla presunta corruzione per l’archiviazione di Andrea Sempio del 2017). No, per Lovati, Alberto Stasi non è l’assassino, ma ha dovuto fare i conti con qualcosa – o qualcuno – che fa più paura di una condanna…

Foto di: Ansa

di Emanuele Pieroni Emanuele Pieroni

Nell’incubo di Massimo Lovati, l’ex avvocato di Andrea Sempio, ha fatto irruzione un nuovo personaggio: un coniglio bianco dalle orecchie lunghe. Sì, ok, è di un efferato omicidi che si parla e tirare fuori metafore da cartone animato è di pessimo gusto, ma attenzione: quel Lovati ha già dimostrato di conoscere molto più di quello che racconta e, soprattutto, di aver saputo indirizzare lo sguarda g’à in passato nella direzione giusta. Anche le indagini preventive fatte prima che Andrea Sempio risultasse effettivamente indagato raccontano di un uomo che avrà pure i suoi modi, sarà pure scostante nei suoi atteggiamenti, ma conosce “il gioco della giustizia” più di tanti altri giocatori.

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Ha detto di essere convinto che il 18 dicembre, data in cui finirà l’incidente probatorio, tutto il clamore intorno all’indagine su Andrea Sempio si spegnerà con un’altra archiviazione. Ma ha pure aggiunto che potrebbe spuntare fuori un “coniglio bianco dalle orecchie lunghe”. Per incastrare Sempio? Forse no. Ma neanche per scagionarlo. L’impressione, anche sulla base delle indiscrezioni che circolano, è che, DNA o non DNA, potrebbe finire sovvertita la certezza che nella villetta dei Poggi, in quella maledetta mattina del 13 agosto 2007, ci fossero davvero solo la povera Chiara e il suo assassino. E’, al di là delle ricostruzioni di chi fa approfondimento e show, il nucleo intorno a cui ruota tutto sulla credibilità o meno, sulla fondatezza o meno, della nuova indagine. Perché se davvero dovesse finire nero su bianco che a agire potrebbero essere state più mani, diventerebbe impossibile parlare di errori in buona fede degli inquirenti di allora. E significherebbe pure che anni e anni di ipotetiche protezioni hanno mascherato una verità che forse non era così difficile da trovare.

Alberto Stasi
Alberto Stasi

Soprattutto perché, sempre a sentire Lovati, Alberto Stasi potrebbe sapere molto più di quello che ha sempre detto. Tacendo verità anche al prezzo, salatissimo, di anni e anni di galera. E se fosse proprio Stasi il coniglio bianco a cui Lovati fa riferimento? In sostanza, l’istrionico avvocato, almeno provando a interpretare i sogni che dice di fare, sembra essere convinto che Alberto Stasi, in passato, abbia semplicemente “assunto il ruolo di scopritore del cadavere di Chiara Poggi”. Non quello di assassino, insomma, ma di ragazzo che ha dovuto prestarsi a qualcosa di molto più grande di lui, che all’epoca era poco più che un ragazzino appena laureato. Solo che poi, nel tempo, lo stesso Stasi sarebbe finito incastrato. Ma chi preferirebbe anni e anni di carcere con l’accusa di aver ucciso la propria fidanzata al rischio, laddove si conoscesse davvero qualche verità, di rivelare tutto? Sembra decisamente assurdo e poco credibile. E se invece Lovati facesse riferimento a se stesso? I capelli bianchi li ha e, probabilmente, conosce abbastanza retroscena da far paura a parecchi solo con una semplice metafora buttata là in tv. Quello che è certo, counque, è che il coniglio è una figura che da sempre – anche in Massoneria – è utilizzata come simbolo di qualcosa che porta verso la conoscenza e la comprensione.

”Chi è il coniglio non si può dire – ha recentemente dichiarato l’avvocato Gallo, che a sua volta assiste proprio Lovati - Dobbiamo lasciare questo segreto, non si può dire tutto. Ce ne sono due o tre di conigli, ma credo che lui faccia riferimento a un coniglio particolare. Lovati non ha mai detto bugie, noi ci confrontiamo sempre. Per me dice sempre la verità”. Tutto che si complica, quindi, mente la data del 18 dicembre è sempre più vicina e mentre il nervosismo che si percepisce intorno ai protagonisti lascia intendere che potrebbe davvero scoppiare qualcosa di grosso a breve. Laddove il “qualcosa di grosso”, però, rischia d’essere il peggio possibile: che si faccia di nuovo calare il silenzio pur di non parlare di chi proprio non si può parlare. Proprio come fa Lovati che, dopo anni e anni da principe del foro e ormai niente da perdere, preferisce ricorrere a metafore da cartone animato piuttosto che parlare chiaramente. Evidentemente il coniglio bianco dalle orecchie lunghe, oppure chi che sta tenendo al guinzaglio il coniglio bianco dalle orecchie lunghe, è qualcuno che fa paura davvero.

Poggi
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