Le città italiane sono una giungla urbana fatta di palazzi (Milano ne sa qualcosa) e sentieri dissestati. Il traffico, poi, è insopportabile. Ma c’è chi letteralmente rischia la vita per percorrere quelle strade: i rider. Alcuni di loro hanno trasformato le loro biciclette elettriche in motorini. E questo è un pericolo la sicurezza collettiva e, soprattutto, per la loro. Massimo Di Pietro, segretario provinciale Unasca (Unione nazionale autoscuole e studi di consulenza automobilistica.), interpellato da Panorama, ha detto: “La maggior parte di loro viaggia a velocità anche superiori ai 40-45 chilometri orari, truccando la bicicletta elettrica o a pedalata assistita”. Mezzi “che per legge non dovrebbero superare i 25 chilometri orari, e il cui motore si dovrebbe disinserire quando smettono di pedalare. Invece la maggior parte utilizza mezzi che montano un sistema di collegamento diretto tra batteria e ruote”. Le multe per chi trucca le bici sono salate: si va dai 1.084 ai 4.339 euro. Rischi che, peraltro, sono corsi da lavoratori che guadagnano pochissimo. Ancora Panorama riporta la testimonianza di un rider: una buona giornata si traduce in 30 euro di guadagno, 900 euro al mese. Ma questa non è una novità.

Il vigile e segretario provinciale Consorzio sindacale autonomo, Orfeo Mastantuono, si è espresso così: “La nostra funzione principale dovrebbe essere proprio di educare gli utenti della strada, ma non è più così per un problema di organizzazione”. E nell’intervista a Panorama ammette: “Spesso i rider ci passano davanti superando il limite di velocità, ma non possiamo fermarli perché la centrale operativa ci chiama per altri interventi. Ormai si tratta di comportamenti che ci mettono di continuo in difficoltà. Come è avvenuto per i controlli di chi guida i monopattini, servirebbero dei gruppi di colleghi dedicati, ma questa è una scelta politica che non viene fatta”. Ma cosa prevede la legge? Nicola Salvato, comandante della Polizia locale del Collio, Gorizia, lo spiega: “In teoria bisognerebbe fermare il mezzo sospetto, controllarne i documenti e portarlo in una ciclo-officina per gli accertamenti tecnici”. Le multe, però, sono poche rispetto ai casi effettivi, dicono dalle opposizioni a Milano. Bologna invece – sempre nella ricostruzione di Panorama - si distingue come città in cui si agisce con durezza: nel 2023 ha inflitto 1.019 sanzioni per le modifiche delle bici elettriche.
