Donato “Denis” Bergamini era stato definito una giovane promessa del calcio quando morì improvvisamente il 18 novembre 1989 a Roseto Capo Spulico. Si pensò inizialmente a un incidente stradale. Il corpo del ragazzo era stato trovato sulla statale 106 di Cosenza. L’ipotesi accreditata era il suicidio. Bergamini si sarebbe buttato sotto a un camion di proposito. A favore di questa ipotesi anche la testimonianza dell’uomo ala guida del camion, Raffaele Pisano, che raccontò la dinamica dell’incidente. Il caso fu archiviato. Ma nel 2018 le indagini sono state riaperte grazie alla perseveranza di familiari e amici che hanno chiesto e ottenuto che venisse disposta la riesumazione della salma. Il risultato? Una nuova ipotesi, l’omicidio. Denis sarebbe stato infatti strangolato e poi adagiato sulla strada. E l’ex fidanzata di Bergamini, Isabella Internò, è da tre anni e mezzo l’unica vera sospettata. L’accusa di omicidio volontario in concorso con ignoti ha portato a oltre sessanta udienze e la sentenza di primo grado arriverà questo primo ottobre, a trentacinque anni dalla morte di Bergamini.
Ora lo Procura di Castrovillari conferma l’ipotesi del soffocamento, probabilmente con una sciarpa o un sacchetto. Solo successivamente, quindi, il corpo di Denis sarebbe stato lasciato sull’asfalto. La conferma smonta completamente il racconto del camionista e con esso l’ipotesi del suicidio. Il procuratore della Repubblica di Castrovillari Alessandro D'Alessio ha sostenuto di voler tenere separati, per ora, queste novità dal caso Internò. Ma solo per motivi di metodo e per non compiere passi falsi. Una conferma del genere, infatti, potrebbe essere dirimente per il caso di omicidio volontario che vede coinvolta l’ex fidanzata: “Oggi ci occuperemo della ricostruzione del fatto, di come Bergamini è stato ucciso e quali sono gli elementi che hanno portato alla morte. Domani ci occuperemo dell'imputata”. Anche il pm Luca Primicerio ha voluto approfondire la questione: “I periti medico-legali che hanno effettuato nel 2017 gli esami sul corpo di Bergamini ci dicono che il calciatore è stato vittima di una asfissia meccanica violenta, prima che il camion di Raffaele Pisano. Quindi le versioni di Internò e Pisano sono false. Bergamini era già morto prima che il camion arrivasse. Nel 2017 sono stati fatti 101 prelievi e i periti hanno condiviso tutte le attività, anche quella sull'esame della giocoforina. Tutti gli esami dei periti parlano di compatibilità del corpo di Bergamini con asfissia di compressione con un mezzo soft, probabilmente una sciarpa o un sacchetto che può non lasciare segni sul collo. Il corpo era disteso a terra”.