Dopo l'ennesima bufera mediatica che l'ha vista al centro di una shitstorm, Selvaggia Lucarelli torna in televisione, nello studio di Corrado Formigli a Piazzapulita, su La7. E fa capire, senza dirlo esplicitamente, che potrebbe lasciare la Rai (o potrebbero avergliela fatta lasciare?). Proprio lei, la giornalista che si è ribellata all'Ordine, la fidanzata dell'uomo che non deve chiedere mai scusa, Lorenzo Biagiarelli, l'inattacabile che attacca i più forti e i più deboli, lei che è stata la predecessora della “povera” Mara Venier, vessata e crocefissa dal popolo del web in nome di una verità più alta.
Formigli le domanda del caso della Rai e di "Zia Mara" e lei replica: “Mi fa sorridere che Mara Venier sia il capro espiatorio”. Ricaviamo due punti importanti dal discorso di Lucarelli. Alludendo al fatto che la Venier sia succube della politica della Rai, capiamo innanzitutto quanto la giornalista (“vittima” a suo dire delle ritorsioni del popolo del web) si stia identificando con la conduttrice e poi che questa identificazione non sia tanto un modo per simpatizzare con Mara Venier, quanto l'ennesimo modo per discolparsi dal caso della ristoratrice Giovanna Pedretti senza discolparsi: “Sai, Corrado, dire la verità su quello che sta succedendo vuol dire subire ripercussioni, vuol dire anche perdere il lavoro... Inoltre, Sanremo non è un Festival anche politico? Ricordo Amadeus, l'anno scorso, che lesse una lettera di Zelensky. Gli artisti non si possono né si devono conformare. Gli artisti fanno gli artisti. Attraverso le canzoni si possono portare messaggi di impegno sociale, di giustizia, si può parlare anche di guerra. Anche se è un po' triste che nessuno pronunci il luogo dove tutto ciò sta avvenendo: Gaza”. E che proprio quel "perdere il posto di lavoro" non possa essere un affare che la riguarda, con riferimento alla poltrona di giudice della Lucarelli a Ballando con le Stelle? Parrebbe o potrebbe sembrare così, dalle sue parole. Ma non per la bufera sulla ristoratrice di Lodi trovata morta dopo il "debunking" sulla recensione, quanto per aver parlato apertamente della situazione a Gaza: “Io non ti dirò né dove né quando - la frase della Luacarelli detta a Formigli - ma io il lavoro l'ho perso per aver detto la mia su Gaza. Molti dicono addirittura che sono pagata da Hamas. Ormai mi hanno messo addosso un marchio”.
Tutto questo quando, solo poche ore prima, il suo compagno Lorenzo Biagiarelli aveva reso nota la sua partecipazione al programma della Berlinguer su Rete4, ammettendo di contro che non sarebbe più tornato nel programma Rai “È sempre mezzogiorno”. Biagiarelli quindi perde (o rinuncia?) al lavoro, cambia rete, perché combatte i poteri alti che vogliono censurare sia lui che la sua dolce metà, ma allo stesso tempo muove un'accusa anche al pubblico, gruppi compatti di leoni da tastiera che li accusa solo per “aver detto la verità” La domanda è: se Lucarelli, e adesso anche Biagiarelli, vogliono parlare di ecosistemi politici marci insieme, fare giornalismo insieme, immolarsi insieme di fronte alle minacce e alle accuse, affondare insieme eccetera, perché poi Selvaggia pretende di stigmatizzare l'idea per cui Lorenzo fa notizia solo perche è lei a fare notizia?
La Lucarelli non poteva poi non parlare del pandoro-gate di Chiara Ferragni, del quale Formigli (in questo caso con qualche ragione) le ha attributio il merito (qualcuno dirà la colpa, perché sempre di shitstorm si tratta). Ma un conto è colpire personaggi noti e potenti, un altro è prendersela con sconosciuti come la povera ristoratrice, o no? A provato a farlo notare lo stesso Corrado Formigli: “Per quanto riguarda alcuni personaggi comuni, perché non provare un momento di compassione invece di attaccarli?”. La Lucarelli risponde: “Si alimenta un sistema sbagliato, Corrado. Questo è il problema”. L'intervento della Lucarelli finisce con la negazione del nesso causale tra il suicidio di Giovanna Pedretti e la notizia che lei e il suo compagno hanno rilasciato agli occhi dei media: “Non ha importanza la notorietà del protagonista della notizia, ma quanto questa notizia ha avuto diffusione. Non ci si può sempre porre il problema di quanto debole o sconosciuta sia la controparte. È troppo superficiale ritenere che le persone di grande popolarità abbiano sempre la struttura psicologica per sostenere il tutto”. Poco importa che, come obiettato da Formigli, chi ha popolarità (come la Lucarelli o Formigli stesso) siano per forza di cose più allenati e più abituati...