Il caso del dossieraggio (che sta dividendo la stampa italiana, tra chi parla di bavaglio al giornalismo e chi, invece, di complotto nei confronti del governo) è iniziato a causa di una denuncia del ministro della difesa Guido Crosetto dopo un articolo scritto dal quotidiano Domani. La data dell’articolo (a firma di Giovanni Tizian ed Emiliano Fittipaldi) è il 27 ottobre 2022, e il titolo è: “Così il nuovo ministro della Difesa Guido Crosetto ha incassato milioni di euro da Leonardo”. Non è strano che un articolo sia a doppia firma perché, ma, visto che Fittipaldi ha firmato quell’articolo, dice di non essere a conoscenza delle fonti? Nella puntata di Otto e Mezzo di Lilli Gruber andata in onda venerdì 8 marzo, l'attuale direttore di Domani ha detto: “Io non posso parlare del rapporto della fonte con i giornalisti, è una cosa sacrosanta e tra l'altro non è nemmeno una mia fonte. Io Striano fino a qualche giorno fa non sapevo nemmeno chi fosse, perché non chiedo ai miei giornalisti quali sono le loro fonti”.
Fittipaldi è un bravo giornalista d'inchiesta e non ha bisogno di lezioni, tanto meno da noi, ma appunto per questo sorge spontaneo chiedersi il perché di questa potenziale anomalia e quanto elevato sia il livello di fiducia che Fittipaldi nutre nei confronti dei propri cronisti, perché non parliamo di articoli di cronaca rosa, ma di inchieste su esponenti del governo. Ed è utile ricordare che il direttore di un giornale è tenuto a poter chiedere al giornalista le sue fonti, perché risponde penalmente, insieme al giornalista, qualora un determinato articolo sia oggetto di contenziosi. È vero che le fonti sono protette dall’articolo 200 del c.p.p. ma il direttore può chiedere la provenienza dell’informazione prima che esca il pezzo, essendoci non solo la responsabilità penale di cui sopra ma anche il reato di omesso controllo. Sottolineiamo, quindi, la piena facoltà di un direttore di chiedere le fonti e di discernere, in base alle fonti stesse, se pubblicare o meno un determinato articolo. Il giornalista può non fornirle, ma, a quel punto, il direttore può scegliere di non pubblicare il materiale. Se lo fa siamo davanti a una sorta di atto di fede. Per cui, Fittipaldi, in quanto giornalista, fa benissimo a non voler rivelare le proprie fonti, ma all'epoca in cui venne scritto il primo pezzo sul ministro Guido Crosetto, non era lui il direttore di Domani. Questo ultimo aspetto è fondamentale per leggere le sue dichiarazioni: come fa Fittipaldi a dire di non conoscere le fonti del collega Tizian nel momento in cui è cofirmatario di quel pezzo? Si fidava ciecamente di Tizian al punto tale da apporre il proprio nome su un’inchiesta così pesante senza conoscere le fonti? Prima di pubblicare l’articolo abbiamo contattato Emiliano Fittipaldi, perché avremmo voluto dei chiarimenti in merito e per diritto di replica: dal direttore del Domani è arrivato un "no comment".