Il 2022 è stato un anno da dimenticare per le auto elettriche, che pure oggi possono vantare ben 89 modelli: il mercato ha segnato il 26,6% in meno di immatricolazioni. Un calo che si inquadra nel più generale decremento di tutte le auto nuove, in flessione di 9,7% rispetto al 2021. Un dato molto vicino al 1.304.500 immatricolazioni del 2013, minimo storico dal 1978. Fra i motivi, certamente il rincaro dei costi è il principale. La ricarica dei veicoli elettrici è infatti più dispendiosa di qualsiasi altro carburante, eccezion fatta per il metano. Non solo, ma il costo al wallbox è diventato addirittura più proibitivo del conto alla colonnina pubblica, almeno quella ultrarapida.
C’è chi si rifornisce in azienda o usufruisce di un proprio impianto fotovoltaico (che gode di incentivi), ma non sono molti coloro che possono permetterselo, specie in città. Ma sarebbe proprio con il fotovoltaico che le elettriche, in questo uguali alle ibride che rallentando recuperano energia, raggiungono il massimo potenziale. Anche qui, però, si fa sentire l’impennata dei prezzi: quelli all’ingrosso per l’energia elettrica hanno più doppiato i valori rispetto agli anni precedenti. Una differenza con le benzina alla pompa, nonostante la fine del taglio sulle accise, che per condanna l’autovettura elettrica ad arrancare dietro la tradizionale auto a combustione interna.