Con in corso (e a rilento) lo spoglio delle schede per conoscere il nome del nuovo presidente della Regione Sardegna destinato a succedere a Christian Solinas, Paolo Mieli si è espresso già e subito con nettezza sull’esito e sulle conseguenze da trarre. Mentre era in corso il confronto vero e proprio tra Paolo Truzzu, candidato del centrodestra, e Alessandra Todde (per il centrosinistra e M5S), con vantaggio di quest’ultima, Mieli, commentando in diretta a “L’’aria che tira” da David Parenzo su La7 gli scrutini, ha affondato duramente su Giorgioa Meloni: “Se fosse stata un genio della politica avrebbe candidato uno di Forza Italia, non un suo uomo”.
Mieli ha spiegato meglio: “Al di là del giudizio di Truzzu come sindaco, essendo lui controverso, ha fatto benissimo a impuntarsi e a eliminare Solinas, ma non doveva sostituirlo con una sua creatura. Se lei impara le lezioni, è la lezione di Degasperi. Quando una è forte, metti alla prova gli altri e falli crescere. È questo che fece Degasperi”.
Una cosa su cui poi Mieli ha insistito molto sono state le parole dette in diretta poco prima da Salvatore Deidda, di Fratelli d’Italia, che ha definito la situazione come un “testa a testa”, fatto che, proprio secondo Mieli, sancirebbero definitivamente la sconfitta della destra. Secondo Mieli, “quando un navigato politico dice che è un testa a testa, vuol dire che sta perdendo. In genere vuol dire che stai perdendo di quattro o cinque punti. Il giorno delle elezioni vengono mandati a parlare dei disgraziati, anche se non è il caso di Deidda, perché i capi se ne guardano bene, ma dire testa a testa è un chiaro segnale di sconfitta. A questo punto della giornata per quanto mi riguarda ha vinto il centrosinistra. Per me ha vinto la Todde”.