Due anni e mezzo di scosse, ribaltoni e rivoluzioni, in campo e fuori, con una sola certezza chiamata: John Elkann. Dal terremoto del novembre 2022, la Juventus ha vissuto una girandola di cambi al vertice senza precedenti nella sua storia centenaria. Dirigenti, allenatori e figure-chiave si sono alternati a un ritmo frenetico, nel tentativo di riportare il club in alto dopo anni di crisi tecnica e gestionale. Come racconta il giornalista Xavier Jacobelli su Tuttosport, undici nomi – da Allegri a Giuntoli, da Ferrero a Comolli – si sarebbero avvicendati dietro le quinte e in panchina, tra nomine, esoneri e ripartenze. Il progetto è stato più volte smontato e ricostruito, segno di un’identità ancora da ritrovare. Dunque, che fare? A guidare tutto, con decisione crescente, è Elkann, definito “uomo solo al comando” dall'esperto, determinato a ricostruire la Juve anche a costo di passare attraverso rivoluzioni e controrivoluzioni.
Forte di una solidità economica personale (che ammonterebbe a 2,6 miliardi di dollari secondo Forbes) e di tre aumenti di capitale già approvati per un totale di 900 milioni, il numero uno di Exor sarebbe “pronto a dare il placet al quarto da 110 milioni, se si renderà necessario”. Segnali forti anche dal fronte operativo: il nuovo dg pare sia Damien Comolli, manager francese con un passato nei top club europei (Arsenal, Tottenham, Liverpool), noto per intuizioni di mercato come Henry, Modric e Suarez. Scelta che è stata commentata così da un altro quotidiano. “Per i suoi amori sportivi, Elkann ha scelto due manager in arrivo dalla Francia. (...) Dopo aver affidato la Ferrari a Fred Vasseur, ha ingaggiato per la Juventus Damien Comolli, presidente del Tolosa”, scrive Umberto Zappelloni su Il Foglio. Sembrerebbe anche che al fianco di Comolli, in prima linea, possa esserci Giorgio Chiellini, investito di un ruolo tecnico rilevante. Chi completerà il nuovo assetto dirigenziale? “Il ritorno di Matteo Tognozzi, già capo scout delle giovanili e della prima squadra, che rientrerà dopo un’esperienza al Granada per assumere un ruolo strategico nell’area sportiva”, fa sapere Il Fatto Quotidiano. Al momento, come giustamente osserva Jacobelli nel suo articolo sul presente e il futuro della squadra, non resta che richiamare una frase di Battiato per descrivere quello che sta succedendo in casa Juventus: Elkann è alla ricerca di un “centro di gravità permanente” in un team che ha spesso cambiato idee, strategie e uomini. Stiamo a vedere.
