Vittorio Baioni: è questo il nome uscito dalla bocca di Pietro Orlandi, che ha così aggiunto un nuovo tassello ad un mosaico, quello del caso di Emanuela Orlandi, tanto complesso quanto infinito. Il fratello della ragazza scomparsa nel 1983 a Roma ha dichiarato a Verissimo la presunta identità dell'uomo che lo avrebbe indirizzato sulla “pista di Londra”. Lo stesso che, insieme ad altre persone, avrebbe svolto il ruolo di carceriere di Emanuela e che avrebbe sbrigato attività pratiche per la gestione della prigioniera tenuta nascosta a Londra. Lo stesso che, un anno fa, avrebbe contattato Pietro sulle piattaforme digitali prima di sparire nel nulla. “È un ex Nar, amico di persone come Fioravanti e altri coinvolti nella strage di Bologna, si chiama Vittorio Baioni”, ha spiegato Pietro Orlandi, aggiungendo che sua sorella sarebbe stata portata nella capitale inglese, dove sarebbe rimasta almeno fino al 1993. Londra, un ex Nar, la pista inglese: bisogna unire i punti, forse, per ottenere risultati concreti.
Baioni sarebbe la “gola profonda” che aveva contattato Pietro online per indirizzarlo sulla cosiddetta pista inglese. All'Ansa, il fratello di Emanuela ha tuttavia spiegato di non sapere dove si trovi questo tizio, né se sia vivo o morto: “Non ne ho idea. Per questo speravo che qualcuno se ne occupasse, per cercarlo e capire se lui era effettivamente la persona che mi ha contattato o era solo uno che aveva usato il suo nome, comunque presumo che sia vivo”. Orlandi ha espresso fiducia nel lavoro della Commissione bicamerale d'inchiesta sulle scomparse di Mirella Gregori e di Emanuela Orlandi, ma lamentato una sostanziale inerzia. Soprattutto sulla “pista di Londra”, quella che a suo avviso sarebbe la “più importante in assoluto”, nonché su Baioni. “Dopo 41 anni non riesco proprio a capire perchè più si va avanti, più si cercano cose e più arrivano ostacoli”, si è lasciato andare Pietro.
La pista inglese dovrebbe, per Pietro Orlandi, amalgamare le rivelazioni dell'ex Nar Baioni e i contenuti delle chat tra Francesca Immacolata Chaouqui e monsignor Vallejo Balda. Emanuela potrebbe essere stata rapita e tenuta a Londra, sotto falsa identità in un non convitto, dal 1983 al 1997. Baioni è però evaporato come neve al sole. “Era una persona addetta diciamo alla gestione, non sapeva i motivi del rapimento, mi ha detto, io stavo lì assieme ad altri in un appartamento vicino, e facevo piccole mansioni come fare la spesa, per gestire la situazione. Mi ha detto che è partito sullo stesso volo Roma-Londra”, ha precisato ancora Pietro. Cosa sarebbe successo, poi, dopo il '97? Baioni sarebbe andato via dall'Inghilterra. “Mi ha fatto il nome di un'altra persona del suo gruppo, Stefano Sderini, un altro dei Nar, che avrebbe fatto delle telefonate anonime. In questo momento non so dove sia, credo latitante in Sudamerica ma è una persona viva”, ha aggiunto Orlandi. Che ha poi concluso parlando di un presunto rapporto tra il Vaticano e il ministero della Difesa italiano: “Ci sono elementi di contatto in quella situazione”, relativi a “un volo Roma-Londra richiesto dal Vaticano”. Nessuno se ne sta occupando.