Fabrizio Longo, che dal 2013 era direttore di Audi Italia, è morto mentre percorreva una via ferrata verso la cima Payer a circa 3000 metri di quota, sull’Adamello. Il manager era anche un alpinista esperto, e nella mattinata del 31 agosto aveva intrapreso il percorso in solitaria. Probabilmente ha perso l’equilibrio, precipitando per 200 metri nella zona compresa tra il Corno di Lago Scuro e la Punta Pisgana. Un altro alpinista ha chiamato il 112 dopo aver visto il corpo di Longo che precipitava, facendo intervenire gli operatori dell'elisoccorso, anche se il medico una volta giunto sul luogo della tragedia non ha potuto fare altro che constatare il decesso del 62enne manager di Audi Italia. Le operazioni di recupero sono state complicate, e hanno costretto gli operatori a lavorare in cordata, ma la salma è stata trasportata a Carisolo. Sono ancora in corso le indagini sull'attrezzatura utilizzata da Longo per capire se qualcosa possa aver ceduto durante l'arrampicata.
Fabrizio Longo era un personaggio amato nel mondo automotive e non solo. La sua carriera professionale lo ha portato a lavorare per le maggiori case automobilistiche. Ha ricoperto ruoli di dirigenza in Fiat, Toyota, BMW, Aprilia e Hyundai, poi dal 2013 Audi. La sua passione per la montagna lo aveva portato a legare l'immagine della casa tedesca con la Fisi, la federazione italiana degli sport invernali, il cui presidente Flavio Roda è stato tra i primi a esprimere un messaggio di cordoglio: “Un lutto terribile per la federazione che con Longo ha collaborato proficuamente per anni. Ci stringiamo alla famiglia in questo momento di grande dolore e allo staff di Audi Italia". Anche per chi lo ha conosciuto la commozione è tanta. Bianca Carretto, firma storica della sezione motori del Corriere, ha scritto un post sui social in cui racconta l'ultima telefonata tra lei e Longo: “Non appena torniamo dalle vacanze vengo a Milano per stare un poco insieme, ho tante novità da raccontarti”, le ha detto il manager, aggiungendo che Fabrizio era innamorato del suo lavoro, e che le montagne le sapeva scalare.
Carlo Sabbatini, che era stato Pr manager di Hyundai, lo ricorda attraverso le sue passioni e le loro chiacchierate: “Springsteen, vino, politica, la Calabria e la vita sempre sulla vetta”. Un altro, Alberto Sabbatini, suo collega sempre in Hyundai, scrive che si aspettava di incontrarlo a Monza, nel paddock, “Per prendere confidenza con il nuovo impegno in F1 di Audi nei prossimi anni”. Pierluigi Bonora, firma del Giornale, ricorda il loro incontro quando Fabrizio Longo lavorava in Lancia, agli inizi della sua carriera che lo avrebbe portato in Fiat, Aprilia, Toyota, BMW, Hyundai e Audi, e lo ricorda come “Un ottimo manager sempre gentile e disponibile, un serio professionista dotato di tanta umanità, un caro amico”. Si attendono ulteriori sviluppi dalle indagini. Di sicuro, al momento, c'è che la scomparsa di Longo è stata una grande botta per tutti.