Un falco senza padrone e una società calcistica che taglia i ponti con una figura iconica: il licenziamento del falconiere della Lazio ha fatto discutere, ma nessuno si aspettava che Rocco Siffredi intervenisse con una riflessione tanto audace quanto profonda. L’attore e regista, mai banale nei suoi commenti, ha collegato la vicenda a una visione più ampia di potere, soddisfazione e… perversione. Siffredi, interpellato da MOW, non usa mezzi termini: “So da sempre che il momento di maggior soddisfazione personale per un uomo, il momento in cui si sente veramente in cima a tutto, è quando il caz*o è dritto. E tutti inclusi, nessuno escluso” ci ha detto nel suo consueto stile, aggiungendo un parallelo provocatorio tra grandi leader e pulsioni personali: “Da Napoleone passando per Putin fino a Trump, sono tutti falloinfluenzati”. Una riflessione che apre un capitolo inedito sull'affaire del falconiere della protesi al pene. Per Siffredi, il vero simbolo di dominio non è una corona né uno scettro, ma qualcosa di molto più primordiale: “Non dimenticare che il potere è la più grande forma di perversione e quindi il caz*o duro è la manifestazione più chiara”.
Mentre il falconiere riflette sulle ragioni dietro il suo licenziamento per aver esibito sui social gli effetti della sua protesi al pene. Siffredi sposta il dibattito esplorando anche la correlazione tra frustrazione sessuale e odio: “Dalla mia esperienza personale, i veri autentici odiatori delle donne sono tutti dotati di uccelli piccoli. Odiano perché sono convinti che non riusciranno mai a soddisfare una donna, saranno sempre ridicolizzati, a meno che non paghino o abbiano potere! E ti assicuro che ne conosco tanti”. Nel frattempo, il caso del falconiere licenziato dalla Lazio continua a essere oggetto di curiosità. Una figura simbolica, come il falco che sorvola lo stadio, finisce improvvisamente ai margini. Forse, come suggerisce Siffredi, non è solo questione di contratti o dinamiche interne al club, ma una finestra su quanto potere e insicurezze possano influire sulle nostre vite, dentro e fuori dal campo. Un episodio che lascia molti interrogativi, ma un’unica certezza: quando Rocco Siffredi parla, non c’è argomento alto o basso per non essere portato su un terreno più umano.