Gurulandia, dopo la puntata bomba con Fabrizio Corona, replica con un altro personaggio esplosivo: Rocco Siffredi. Il podcast, com'era prevedibile, contiene diverse sul duro mestiere di attore, e non solo. Una notte con Elisabetta Canalis o con Belen Rodriguez? Rocco non ha dubbi. Spiace per la Canalis, ma il portabandiera della mascolinità italiana dice che Belen è su un altro livello. Il conduttore prova a sostenere il team Elisabettona, ma niente da fare. Siffredi srotolorebbe la prolunga più volentieri con la Rodriguez. Beninteso, se proprio dev’essere obbligato a sceglierne una. Non crediamo ci sia bisogno di specificare che il più grande malacologo (esperto di molluschi) italiano avrebbe assaggiato volentieri entrambe le capesante, come del resto avrebbero fatto tutti gli italiani. Poi Rocco Siffredi torna sul suo alter ego, Alessandro Borghi, spiegando che per mantenere al massimo la veridicità fisica era stato costruita una protesi. Una "banana" di gomma, per replicare le scene in cui Rocco svettava sul set, con estrema naturalezza. Borghi però ha rifiutato il trucchetto, non c'era bisogno. Anzi, ha restituito l'ammennicolo a Siffredi, dicendogli di metterlo nell'armadio. Sperando che l'armadio non fosse un'espressione figurata.
Rocco schizza le sue gocce di sapienza erologica anche su Max Felicitas, la versione Gen Z di Riccardo Schicchi. Il re del cinema per adulti racconta di averlo conosciuto mentre Valentina Nappi dialogava intimamente con altri cento ragazzi, e che Max svettava per il rigore logico delle sua argomentazioni. Così decise di portarlo a Budapest, per farlo provare a recitare. Poi chissà, ma una volta arrivato in terra magiara non funzionava più come in Italia. Rocco gli fare qualche scena con Nando del Grande Fratello ma si accorge che “Felicitas non andava bene con le donne”, quindi ha scelto poi un'altra strada. Avrà patito il confronto con il salame ungherese, ipotizziamo, ma lo stallone più famoso d'Italia lascia trapelare che nemmeno Malena è riuscita sollevare il morale floscio e abbattuto del povero Max, ridotto ai minimi termini.
Ma il lavoro di attore non è tutto in discesa. Anzi, ci sono alcune scene che a vederle fanno sognare, ma nessuno prova veramente empatia con chi le deve girare. A meno che non vogliate mettere in dubbio la parola di Rocco Siffredi, che sarebbe come sconfessare il Papa su una questione ecclesiastica, sappiate che un uomo da solo con dieci donne fa soltanto una fatica bestiale. Anche se è il più bravo nel suo mestiere, e se il suo mestiere è essere attorniato da femmine pretenziose e smaniose di attenzioni. Sarà per questo, e anche per i turni antisindacali che i tempi della regia impongono agli attori, che molti professionisti sono “punturati”, come afferma Rocco. Poi manca anche l'intesa, la passione. I partner quasi non si salutano, come se fossero dei gelidi burocrati dell'amore. Altroché il lavoro più bello del mondo. Anche se io guadagno è ottimo, perché Rocco rivela che un bravo attore guadagna tra i 300 e i 500 euro a scena, che sarebbe a dire sui 15-20mila al mese. Ci sarà da penare, in tutti i sensi, ma il gioco vale la candela (smorzata).