Elisabetta Canalis non sa che cosa sia il significato della parola "invecchiare", infatti è la turbofregna che ogni uomo meriterebbe di avere accanto. È quella donna che ha trovato l'elisir di lunga vita che tutte noi cerchiamo. No, non è la chirurgia, non è solo lo sport e non è nemmeno solo la genetica. La Canalis morirà senza rughe, con l'addominale scolpito che rendono quella pancia piatta incredibilmente sexy, i glutei alti e sodi, il seno perfetto e lo sguardo ammaliante. Verrà messa nel museo delle cere sexy, perché una donna così è necessariamente immortale. La carta di identità recita 45 anni, noi ne vediamo (forse) 30 e anche cercando un difetto, no non glielo troviamo. Non ha sbagliato nemmeno la squadra, perché tifa Inter da sempre. Vogliamo aggiungere altro? Ma perché vi stiamo raccontando tutto ciò? Perché abbiamo provato a sentirci Elisabetta Canalis per un giorno. Ecco cos'è successo...
Avendo appena aperto un profilo Vinted in cui ci siamo imbattuti, abbiamo pensato (pessima scelta) di acquistare uno dei suoi capi che abbiamo visto sul suo account e abbiamo provato ad indossarlo. Era un pantalone nero che metteva in luce il punto vita con il cavallo basso e le pinces che evidenziano ancora di più eventuali piccoli difetti. Inizialmente, siccome pensavamo che il problema fosse l'indumento che avevamo scelto, ne abbiamo acquistati altri due, ma niente, nemmeno il classico jeans a zampa ha funzionato. Per non parlare del tubino con lo spacco laterale. Un disastro. La sensazione era sempre la stessa: l'autostima sottoterra. Ma perché lo abbiamo fatto? Chi è il pazzo che pensa di rendere con un abito prima visto su di lei? Chiunque si chieda se esista un modo per essere anche solo lontanamente simili alla dea Elisabetta vi sveliamo che non c'è. Lo abbiamo provato sulla nostra pelle e no, non conviene replicare. Lei ostacola le barriere dello spazio e del tempo, va contro i dettami delle leggi fisiche e se Albert Einstein fosse in vita probabilmente rivedrebbe parte delle sue teorie solo grazie a lei. Non è la classica bona di cui non ti ricordi i connotati, non ha il labbrone da otto fiale di acido ialuronico, non ha i tratti somatici uguali agli altri, lo zigomone che arriva in fronte o il nasino identico a centinaia di altre donne.
Non una bambolina, non una delle tante ma un marchio di fabbrica chiamato Sardegna che ha scelto lei come unico e originale prototipo impossibile da replicare. Ci siamo chiesti se insieme al pantalone piuttosto che al vestito la cara Eli ci regalasse un po’ del suo sex appeal, ma no, quello non è arrivato a destinazione. E purtroppo lei non è nemmeno frutto di Photoshop o chissà di quali artifizi grafici, è semplicemente sé stessa. Elisabetta Canalis dovrebbe essere il mito a cui tutte noi aspiriamo, perché sarà pur carina la favola secondo cui siamo tutte belle a prescindere, ma vuoi mettere passare un giorno nei panni di Elisabetta nazionale? Anche solo 12 ore basterebbero, per capire che effetto fa quello sguardo magnetico sugli uomini, quella camminata sinuosa e sensuale, quella scollatura che ciao proprio. Cara Eli, facci vivere questa emozione e donaci un po’ di te, in tutti i sensi.