“Voglio una vita spericolata, voglio una vita come quelle dei film. Voglio una vita esagerata, voglio una vita come Steve McQueen”. Un piccolo passaggio di una canzone, o meglio ancora di un inno, che ha segnato un’intera generazione. Ma a quanto pare per Vasco Rossi, scrittore e interprete di questo iconico brano, non si tratta solamente di frasi da urlare su un palco, ma di un vero e proprio modo di vivere. Lo dimostra con la confessione pubblicata in un suo post Instagram, in cui racconta del suo rapporto con le auto. Dalla prima vettura, un’utilitaria, compratagli dai genitori, alla supercar di lusso quando ha raggiunto il vero successo. In fin dei conti, che Blasco, come viene chiamato dai suoi fan, fosse un amante di motori non è poi una grande sorpresa. Il rocker di Zocca, infatti, è conosciuto anche per il suo grande amore per le due ruote, e non è difficile incontrarlo per strada in sella a una moto, come successo di recente, o come quando lo scorso aprile ha vestito i panni del vigile urbano per dirigere il traffico imbottigliato per i colli bolognesi. Ma forse, la sua vera passione sono proprio le quattro ruote, tan’è che, all’inizio di quella che sembra essere una sorta di lettera, ha scritto: “Le automobili mi sono sempre piaciute”…
“Mio padre – continua la confessione social di Vasco – aveva il camion, ma mi comprò la macchina sei mesi prima che prendessi la patente, una Mini Minor gialla. Me l’andavo a vedere, ci abitavo, ci andavo a leggere e studiare. Gongolavo, da figlio unico un po’ viziato, perché a Zocca c’erano solo le Nsu Prinz, le Simca, le 128”. Insomma, il cantante parte dagli albori della sua giovinezza, questa passata nel piccolo centro in provincia di Modena, un luogo in cui le auto sono qualcosa di sacro, e passa in rassegna tutte le vetture possedute si da allora. “Dopo – si legge nella descrizione del post Instagram – comprai una 500 nuova, che doveva prendere la rincorsa a ogni sorpasso. Un crescendo: la 127, la A112 e la più grande delusione, una Ritmo. Quando sono diventato quasi ricco e lavoravo come dj allo Snoopy, giravo per Modena con una Bmw 2002 nera…”. Ma poi è arrivato il grande successo, quello vero. Dunque, continua Vasco, “ho avuto per anni la Citroën Pallas, lo ‘Squalo’, le prendevo usate. Poi sono passato alla Maserati Quattroporte canna di fucile (grigio scuro), ma ero già una rockstar”. E come una vera rockstar, è arrivato anche il momento del boom: “E ho fatto l’incidente. Ero incazzato, in ritardo e, in un sorpasso in una curva cieca, sulla strada per Bormio, il camion davanti non mi ha fatto rientrare, mentre arrivava un altro camion frontale. Uno si butta a destra, uno a sinistra, il mi ritrovo incastrato in mezzo”. Tanta paura per il rocker, anche perché “si sono formati dici chilometri di coda, non riuscivano a disincagliarci, e il camionista rincarava la dose: Te la do io, la vita spericolata. Ho lasciato la Maserati con Maurizio Lolli (suo primo manager, ndr)…”.