"Cari amici, è arrivata una notizia che io giudico scioccante". Inizia così l'editoriale in video del direttore di Libero, Vittorio Feltri. L’argomento è il finanziamento stanziato dal governo per incentivare la mobilità dolce su due ruote: gli ecobonus, li chiamano. "Noi sappiamo tutti, per quel che ci riferiscono i mezzi di comunicazione, che l’Italia si sta impoverendo a causa dell’energia, ecc. Ebbene, lo Stato, invece di tamponare questo stato di cose, cosa fa? Stanzia 20milioni di euro, che non sono pochi, per fornire gli ecobonus (non si capisce bene perché non li chiamano contributi) per coloro che acquistano una bicicletta o una motocicletta elettrica". Sono ripartite ieri, il 19 ottobre, le prenotazioni di ciclomotori e motocicli elettrici. I concessionari potranno, tramite piattaforma del governo, avviare le pratiche. Vittorio Feltri non ci sta. "In sostanza, invece di aiutare i poveri, aiutiamo i fessi a comperare delle bici elettriche e delle moto elettriche. Gli acquirenti possono fare quel che vogliono, per l’amor di Dio; ma che debbano usufruire di un contributo dello Stato e fare degli acquisti di questo genere mi sembra una porcheria intollerabile".
Il contributo è rivolto a chi ha intenzione di acquistare un veicolo elettrico di categoria L1e, L2e, L3e, L4e, L5e, L6e o L7e. L’incentivo sarà del 30% del prezzo acquisito e avrà un tetto di 3mila euro, che salirà a 4mila (e l’incentivo al 40%) se l’acquirente rottamerà un veicolo della tessa categoria euro 0, 1, 2 o 3. L’attacco del direttore non si rivolge ai consumatori, ma alla scelta del governo. "In sostanza qui si finanzia una situazione che è già complicata. Vediamo Milano che è piena di biciclette, di monopattini, di moto elettriche che sfrecciano di qua e di là. E visto che non ci basta il casino che tutto ciò sta creando nella metropoli, adesso incrementiamo l’acquisto di questi veicoli su due ruote che sono solamente fastidiosi, provocano solo incidenti stradali e in più immiseriscono le casse dello Stato che è già indebitato fino al collo". Dunque, questi finanziamenti vengono bocciati da Feltri, che non ne vuol sentir parlare. Secondo il direttore di Libero le casse dello Stato sarebbero già fin troppo scarne per poter varare bonus del genere. Pardon, “contributi”.