Prezzi di gas e bollette fuori controllo? Rischio razionamenti? Per Vittorio Feltri le cause, le responsabilità e le soluzioni riguardo a tutto ciò sono ben chiare, ma non si dicono.
Partiamo dalle responsabilità. Il direttore editoriale di Libero punta il dito contro gli italiani stessi, in primis sui governanti: “Avremmo dovuto applicare un atteggiamento molto più prudente nella gestione del nostro approccio alla guerra in Ucraina evitando di introdurci nel conflitto tanto direttamente da inviare aiuti militari e perseguitare persino i russi che qui in Italia vengono a scaricarci valanghe di quattrini”. Ma per Feltri anche i semplici cittadini hanno le proprie colpe: “Pretendono il gas in casa, a buon prezzo, ma non vogliono quello russo”, e non vogliono “neppure il nucleare autoprodotto, rigettano altresì il rigassificatore a Piombino”. Sul nucleare, Vittorione sottolinea che l’Italia importa l’energia prodotta nelle centrali in Francia: “È una gigantesca contraddizione”, poiché “qualora esplodesse una centrale nucleare a pochi chilometri da noi, ossia in Francia, le conseguenze sarebbero identiche a quelle che si verificherebbero se esplodesse in Italia”.
Venendo alle contromisure, per Feltri la soluzione rapida alla crisi energetica può essere una sola: “La conosciamo tutti eppure facciamo finta di non vederla. […] Riguarda la cancellazione delle sanzioni a carico di Mosca, le quali, così come prevede il diritto internazionale oltre che la logica, comportano inevitabilmente l'adozione da parte della Russia di ritorsioni, le cui conseguenze, dipendendo l'Italia quasi completamente da Gazprom, non possiamo proprio permetterci se non vogliamo precipitare nel baratro della depressione economica irreversibile con tanto di paralisi di ogni attività”.
Per il direttore, che comunque condanna “senza ombra di dubbio” la condotta di Putin, l’unico modo per svoltare è quello di “sospendere seduta stante le sanzioni che abbiamo inflitto alla Russia. L’altro rimedio richiede tempi più lunghi e consiste nella rinuncia ad un ostinato e ottuso comportamento di rifiuto verso qualsiasi proposta che possa condurci alla autonomia energetica”.