La Festa del Papà è sacra? Forse lo era un tempo. Tra rivoluzioni lgbtq+ e kit per l’inseminazione artificiale l’idea che si aveva un tempo del “capo famiglia” è sparita quasi completamente. Avete sentito bene: esistono dei veri e propri venditori di kit per l’inseminazione artificiale a domicilio. Tra queste reltà una ha meritato un’intera pagina del Daily Mail, che racconta la sua presenza “scandalosa” su X di Elon Musk, uno spazio social non nuovo a notizie di questo genere e che da tempo fa fatica a gestire certi tipi di pubblicità. Annunci come quello di Make a Mom, che invita le persone interessate ad avere un figlio con il proprio partner ad acquistare da loro un servizio porta a porta per “rubare” lo sperma del compagno gettato nella spazzatura e usarlo per restare incinta. Le didascalie dei video postati recitano cose come “Rendilo papà senza il suo permesso”. La possibilità di pubblicare contenuti del genere dipende da una legislazione relativamente morbida sul furto di sperma, una pratica non esattamente illegale. I kit per l’inseminazione, che normalmente vengono utilizzati da coppie con partner consenzienti, potrebbero davvero essere usati in questo modo a dir poco atipico?
Anche i prezzi sono accessibili per chiunque abbia intenzione di investire sulla maternità: si va dai 98,99 dollari ai 249,99 Arrivano a casa siringhe per l’inseminazione intracervicale, contenitori per lo sperma e integratori per la fertilità. Almeno questo è quanto promesso. In realtà molti hanno sostenuto di non aver ricevuto nulla. La notizia ha fatto scalpore e sembra che le pubblicità, apparentemente approvata dal ceo di X, verranno ripensate. C’è chi sostiene che i post, considerati da alcuni offensivi, siano delle vere e proprie esche che, attraverso l’indignazione, aiuteranno la diffusione della pubblicità e permetteranno all’azienda di arrivare a un numero maggiore di utenti. Basterebbe, in un secondo momento, cambiare gli annunci e “ritrattare” di fronte a un pubblico ampliato. Qualcuno ha puntato il dito contro Elon Musk, accusato di aver rifiutato ripetutamente qualsiasi politica migliore per la gestione dei contenuti su X. Ultimamente X si è riempito di truffe crittografiche (una di queste ha anche riguardato da vicino l’Italia con l’hackeraggio del profilo ufficiale della premier Giorgia Meloni) e di altri annunci inappropriati.
Gli annunci di Make a Mom hanno raccolto un certo interesse e molti utenti hanno chiesto chiarimenti: “Devo dirgli che è suo figlio?”. Alcuni annunci erano del tipo: “Non hai bisogno del suo permesso per rimanere incinta” oppure: “Una donna ruba silenziosamente un preservativo dalla spazzatura per eseguire l'inseminazione domestica mentre il suo partner dorme nell'altra stanza. Cosa ne pensi di questo? È legale? Dovrà ancora il mantenimento dei figli?” C’è anche chi ha criticato la notizia. “È terribile! Spero che sia uno scherzo” e c’è chi definisce questo servizio una plateale “violazione dei diritti umani”. Il Ceo di Make a Mom avrebbe preso le distanze dai contenuti inappropriati su X. Ma si tratta di un fraintendimento e dice: “Sembra che ci sia stato un grave malinteso riguardo ai nostri contenuti di marketing e all'etica della nostra azienda”. Le recensioni negativi si sono nel frattempo moltiplicate: “Capisci che è una truffa quando non ti hanno nemmeno inviato un'e-mail per tracciare il tuo dannato articolo o usano un [servizio] di spedizione di terze parti”. O ancora: “Sono convinto che questa attività sia una truffa. Ho ordinato da loro settimane fa. [...] Non riesco a convincere nessuno a rispondere”.