La Fiamma tricolore è un simbolo politico italiano che ha attraversato diverse fasi storiche, rappresentando l'evoluzione della destra italiana dal Dopoguerra a oggi. Originariamente adottata dal Movimento Sociale Italiano (Msi) nel 1946, la fiamma è stata successivamente utilizzata da Alleanza Nazionale e, attualmente, da Fratelli d'Italia. Il Msi, fondato nel 1946 da ex esponenti del regime fascista e della Repubblica Sociale Italiana, scelse la Fiamma tricolore come simbolo distintivo. Secondo alcune fonti, il disegno della Fiamma fu ideato da Giorgio Almirante, uno dei fondatori del partito, anche se altre attribuiscono la paternità a Emilio Maria Avitabile, su sollecitazione di Gianni Roberti. Rappresentava la continuità ideale con il passato fascista, pur collocandosi nel contesto repubblicano post-bellico. E oggi, cosa rappresenta?
Transizione da An a FdI
Nel 1995, con la "svolta di Fiuggi", il Msi si trasformò in Alleanza Nazionale (An), cercando di prendere le distanze dal passato fascista e adottando una linea più moderata e democratica. Nonostante il cambiamento, la Fiamma tricolore rimase nel simbolo del nuovo partito, simboleggiando la continuità storica e culturale della destra italiana. Nel 2012, Giorgia Meloni fondò Fratelli d'Italia (FdI), riprendendo la Fiamma nel logo del partito. Questo gesto riaffermava i valori nazionalisti e conservatori che caratterizzavano il Msi e An. La presenza della Fiamma nel simbolo di FdI ha suscitato dibattiti sull'opportunità di mantenere un emblema associato al passato fascista. Nel 2022, durante la campagna elettorale, Giorgia Meloni dichiarò che la fiamma "non ha nulla a che fare con il fascismo", sottolineando che la destra italiana aveva "consegnato il fascismo alla storia ormai da decenni". Nel novembre 2024, però, il dibattito interno a Fratelli d'Italia sulla presenza della Fiamma tricolore nel simbolo del partito si è riacceso. Il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani, ha aperto alla possibilità di rimuovere la fiamma, affermando: "Se vogliamo andare avanti, e noi certamente vogliamo guardare avanti cioè al futuro, allora arriverà anche il momento di spegnere la Fiamma". Tuttavia, altre figure di spicco del partito hanno espresso contrarietà alla rimozione. Il vicepresidente della Camera, Fabio Rampelli, ha dichiarato: "Parliamo di una storia antica che ha vinto, diversamente da altre che sono state sotterrate in pochi decenni. Quasi il 30% degli italiani ha messo una croce sul nostro simbolo, che contiene la fiamma tricolore, non mi pare che i cittadini si pongano questo problema". Anche il presidente del Senato, Ignazio La Russa, ha commentato: "Anche il mondo finirà prima o poi...". Ma anche la figlia di Almirante è intervenuta.
La figlia di Giorgio Almirante
Giuliana De Medici Almirante, figlia dello storico leader missino Giorgio Almirante, ha espresso la sua opinione sulla questione: "Può sembrare assurdo, tutto sommato a me sta bene che tolgano la Fiamma, perché così almeno finisce questa presa in giro... Ci stanno prendendo in giro con questa fiammella, la lasci stare chi ormai non ha più niente a che vedere con il Movimento Sociale Italiano né nel modo di essere e di fare, né per le idee che portano avanti. Almeno usciamo da questo equivoco finalmente, una volta per tutte". La Fiamma tricolore ha attraversato oltre sette decenni di storia politica italiana, simbolizzando l'evoluzione e le trasformazioni della destra nazionale. Intanto, però, il dibattito sulla sua presenza nel simbolo di Fratelli d'Italia riflette le tensioni tra il desiderio di rinnovamento e la volontà di mantenere un legame con la tradizione storica del partito.