problema è un altro. Il problema è che rappresenta l'Italia per quella che è: un paese dell'analfabetismo funzionale. Non sappiamo nemmeno l'italiano. Basta vedere i dati. E basta guardarsi intorno. Vero o no? E cosa intende fare la politica? Testo generato dal video tramite sistema di AI
Il problema non è che Raffaele Fitto ha un inglese meno che scolastico e nemmeno che uno così venga o non venga eletto Vice presidente della Commisione europea. Il problema è un altro. Il problema è che rappresenta l'Italia per quella che è: un paese dell'analfabetismo funzionale. Esporsi a una figura come quella che ha fatto lui è uno sprezzo verso noi italiani ma, ripeto, ci rispecchia: siamo il paese dell'analfabetismo funzionale. E non è che il problema è che non parliamo inglese. Il problema è che manco l'italiano sappiamo. La scelta delle parole dei nostri ragazzi si riduce sempre di più. L'etimologia è una materia sconosciuta. Cultura deriva da cultus, latino, coltivare. Se non seminiamo sapere non coltiviamo cultura.
Secondo gli ultimi dati disponibili il 28% della popolazione italiana tra i 16 e 65 anni non è capace di comprendere e usare correttamente le informazioni quotidiane, perché non ha sufficienti abilità nella comprensione di un testo. In Italia un terzo delle persone non capisce un testo e ha problemi nel fare i calcoli elementari. Infine siamo il paese con la maggior percentuale di adulti in età lavorativa che possiede la sola licenza media: sono il 33% del totale, un record. Per i laureati, in confronto al resto dei paesi avanzati, negli anni è cresciuto il distacco in maniera preoccupante: ne abbiamo solo il 20% nella fascia 25-64 anni. L'Italia appare il paese dove la lingua inglese viene insegnata con l'intonazione di Maglie provinacia di Lecce. Dove pensiamo alle poltrone e non al merito. Ripeto, perché l'ho già detto altre volte: c'è un'idea di sviluppo culturale di questo paese? Dove sono gli intellettuali? Dove? Dovremmo protestare ogni giorno invece siamo sempre più soporiferi.