Ma veramente i resti di Emanuela Orlandi, scomparsa a soli quindici anni il 22 giugno del 1984, potrebbero essere stati sepolti sotto la Casa del Jazz a Roma? Si tratta di una struttura che in passato apparteneva al cassiere della Banda della Magliana, Enrico Nicoletti. Da qui subito il collegamento con Enrico De Pedis, boss dell’organizzazione criminale romana, più volta legata alla sparizione della cittadina vaticana. Gli scavi, richiesti dall’ex giudice Muntoni, sono volti a verificare l’eventuale presenza o meno del corpo del giudice Paolo Adinolfi, scomparso il 2 luglio del 1994. E se ci fossero anche altri resti oltre al suo? L’ipotesi, infatti, è che il tunnel in realtà custodisca anche tracce di altri oscuri segreti italiani. Come quello su Emanuela Orlandi. Il fratello Pietro, che da quarantadue anni la cerca in ogni dove senza sosta, ha commentato anche questa ennesima possibilità: “Ogni volta che si scava da qualche parte a Roma si pensa sempre a Emanuela. Mi dissero qualche anno fa: c’è un ex magistrato, non più in attività, che è convinto del fatto che i resti di tua sorella possano essere lì. Ci sono più corpi lì sotto, mi disse all’epoca questa persona. Quel posto riporta a tante situazioni collegate a Emanuela: la compravendita della villa con Nicoletti, a cui fu venduta, fu regolata dal cardinale Ugo Poletti. Io spero che i resti non siano lì, Emanuela sarebbe morta oggi. So che sembrerò folle ma la cerco ancora viva. Se però Emanuela dovesse essere lì, poi ci sarebbe da capire come ci sia finita. Però, se ci dovesse essere è importante perché, quanto meno, si metterebbe un punto sul fatto se sia viva o morta”. Di Emanuela si perdono le tracce dopo la lezione alla scuola di musica nella Basilica di Sant’Apollinare, ma come ci sarebbe arrivata alla Casa del Jazz? E, soprattutto, parliamo di una sepoltura avvenuta immediatamente dopo la scomparsa o in un momento successivo?
Il fatto, ormai incontrovertibile, è che ogni volta che si parla di eventuali ossa o tombe nascoste immediatamente si pensa a lei. Eppure un aggiornamento sul caso potrebbe esserci davvero. Motivo? Massimo Giletti ha annunciato l’esistenza di un documento riservato prodotto dai servizi segreti al tempo della scomparsa di Emanuela Orlandi dal quale, ATTENZIONE, mancherebbero ben quattro pagine. Che fine avrebbero fatto? Svanite anche loro nel nulla? Durante il programma Lo Stato delle Cose su Rai3, verrà trasmesso un servizio proprio sulla scomparsa della quindicenne cittadina vaticana, come ha rivelato lo stesso conduttore: “Cercheremo di capire dove questo documento riservato dei servizi segreti dell’epoca, ci porta. E soprattutto cercheremo di spiegare perché mancano queste quattro pagine. Che cosa contenevano? Chi le ha tolte queste pagine a questo documento riservatissimo? Noi sappiamo con certezza, perché è scritto nell’intestazione, che seguivano i familiari di Emanuela Orlandi e Mario Meneguzzi, che era lo zio di Emanuela Orlandi. Questo servizio racconta che noi abbiamo un’intuizione che ci porta a un indirizzo civico di un piccolo paese vicino a Roma. Perché andiamo lì? Lo spiegheremo domani sera.” Che i servizi segreti al tempo avessero attenzionato la famiglia di Emanuela da tempo non è più un segreto. Ma l’attenzione adesso è tutta su queste pagine mancanti e su chi potrebbe averle fatte sparire per nascondere qualcosa…