“Pesanti disservizi per l’utenza: dai tempi di attesa all'uso del tassametro, dall'accettazione dei pagamenti elettronici alla corretta funzionalità dei Pos”. È con questa motivazione che l’Authority Antitrust, presieduta da Roberto Rustichelli, ha aperto un dossier per verificare i problemi che i tassisti scaricano sulla clientela, in particolare nelle grandi città come Roma, Milano e Napoli. Il comunicato ufficiale dell’Autorità garante della concorrenza e del mercato parla di richieste d’informazione avanzate sia alle più importanti imprese di radiotaxi presenti nei suddetti capoluoghi, sia al rispettivi Comuni d’appartenenza, nonché alle piattaforme di prenotazioni più in vista. “L’obiettivo”, chiarisce l’Autorità di garanzia, “far luce sul sistema delle licenze 'a numero chiuso' che ostacola il corretto dispiegarsi delle dinamiche concorrenziali e il prodursi dei conseguenti benefici in termini di soddisfazione della domanda e di qualità del servizio”.
In dettaglio, l’indagine si concentrerà sul numero di autoveicoli in servizio per turno, sulle corse per ogni singola vettura, sui tempi di attesa e prenotazioni evase, sulle assenze e su tutti i dati girati ai Comuni sulla qualità dell’offerta. In sostanza, su come “le cooperative verifichino la diligente prestazione del servizio agli utenti da parte dei tassisti aderenti, quali le indicazioni previste nei rispettivi statuti con riferimento all'uso del tassametro, alla corretta funzionalità dei Pos e all'accettazione dei pagamenti elettronici, al rispetto dei turni, all'attività di monitoraggio e agli interventi di verifica svolti dalle cooperative stesse”. Una volta raccolto il materiale, l’Authority procederà alla valutazione di provvedimenti per tutelare i consumatori e il mercato. Nel frattempo, il ministro dei Trasporti, Matteo Salvini, sta preparando una riforma complessiva proprio sui taxi, per difendere da un lato i clienti, dall’altro il valore delle attuali licenze.