Nulla di nuovo in fondo alla gola. Ondata di indignazione per questo Calippo Tour, in cui Ambra Bianchini, 22 anni, gira il Paese, come dice lei stessa: “Andando a mangiare i calippi per tutta Italia”. Sarà pure un gelato rinfrescante, il Calippo, ma a me viene caldo solo a pensarci. Sì, a differenza del primo, assoluto, inimitabile “Pompa Tour” di Paolina Saulino questa sembrerebbe un’operazione di marketing, anche perché la nostra Saulino aveva un impegno e una mission politica ben precisa: pompare chi votava “no” al referendum costituzionale voluto da Matteo Renzi. Vinse il no e Saulino pompò, mentre Matteo Renzi che aveva promesso di autotrombarsi in caso di perdita del referendum non si autotrombò e non si autoritirò. Tale fu la vittoria del “no” al referendum che Paolina, intrepida, fu costretta a prolungare il tour e a dichiarare: “Mi fa male la mascella”. Stesso problema non sembra avere Ambra Bianchini, che pubblica video dalle varie tappe del tour insieme ai fortunati (insomma) "calippi".
All’epoca del "Pompa Tour" di Saulino sorsero molti dubbi sulla veridicità di quanto dichiarato, non abbiamo mai avuto in mano le prove, ci basterebbe anche una radiografia con la slogatura della mascella. Era anche vero che per accedere al "Pompa Tour" di Paola bisognava passare una sorta di esame di maturità: prima bisognava prenotarsi, poi si veniva esaminati (immaginiamo da una commissione giudicante) per capire se c’era stato vero attivismo politico e se ci si era spesi in prima persona per votare e fare votare “no” al referendum. Però un dubbio sorge. Datosi che, senza dubbio, senza tema di smentita, con accuratezza e precisione, possiamo affermare che il principale artefice della sconfitta del referendum costituzionale è stato proprio Matteo Renzi, ecco, Paola, ma lui è stato preso in considerazione per il "Pompa Tour"? Secondo noi avrebbe avuto ottime possibilità. Per quanto riguarda invece questa imitazione calipposa niente potrà egualiare mai la raffinatezza e la genuinità e la mancanza di malizia delle due romane intervistate a Ostia: “un calippo e 'na bira”.
Con tutto il rispetto delle sex worker non mi sembra ci sia fantasia nel “Calippo Tour”, quel lampo di genio che invece la Saulino mette in tutte le cose che fa e anche in quelle che non fa (anche se dice che le fa). A dire la verità non mi sembra neanche tanto una notizia: c’è una che va in giro per l’Italia a fare quella cosa lì per monetizzare su Of. Embè. Mica è la prima. Mica è l’ultima. Perché ricordate: il "Calippo Tour" resta pur sempre il mestiere più antico del mondo. E a noi interessa sapere di Matteo Renzi. Paola Saulino, dicci la verità. In ogni caso se lo meritava!