Scala reale, “Royal flush”: è il nome dell’inchiesta del Fbi e della polizia di New York sul giro illegale di scommesse che ha terremotato l’Nba. Quattro anni di indagine confluiti in 30 arresti per associazione a delinquere, tra i quali spiccano tre nomi pesanti della lega americana: Chauncey Billups, coach dei Portland Trail blazer e vincitore dell’anello (e Mvp delle Finals) nel 2004 con i Detroit Pistons; Damon Jones, coach in seconda dei Cleveland Cavaliers del 2016, la squadra della rimonta su Golden State nelle finali; e Terry Rozier, ex Charlotte Hornets ora in forze ai Miami Heat. Quest’ultimo aveva già attirato l’attenzione degli investigatori dopo una partita sospetta del marzo 2023. Un giocatore che ha ottenuto contratti importanti in carriera, pur non essendo un giocatore di primissima faccia: il suo patrimonio secondo alcune fonti si stima intorno ai 160 milioni di dollari. Uno scandalo di “insider trading” declinato in ambito sportivo, come lo ha definito Kash Patel, direttore dell’Fbi: passaparola, soffiate e informazioni segrete diffuse per indirizzare gli scommettitori e le loro puntate. L’Nba si appresta a sottoscrivere un accordo da 76 miliardi di dollari in 11 anni per i diritti televisivi. Montagne di soldi che fanno gola a tanti. Ma chi sono i coinvolti? E come siamo arrivati a questo punto?
Le famiglie malavitose
Il procuratore di New York, Joseph Nocella jr, ha detto che tre famiglie della mafia che controllano le attività criminali della “Grande Mela”, hanno preso parte al giro d’affari: si tratterebbe dei Bonano, dei Gambino e dei Genovese. È la Cosa Nostra newyorchese. Le accuse sono gravissime e vanno dall’associazione a delinquere finalizzata a frode e riciclaggio al gioco d’azzardo illegale, dalle rapine alle estorsioni. Un meccanismo che avrebbe danneggiato le vittime per 7 milioni di dollari in truffe e riscossioni forzate. L’indagine, hanno spiegato gli inquirenti, si sono concentrate su due diversi livelli.
I due livelli del meccanismo criminale
Il primo livello riguarda appunto le scommesse pilotate in base alle informazioni ottenute da giocatori e allenatori. Rozier, per esempio, avrebbe comunicato agli scommettitori di una sua uscita anticipata dal campo durante una partita, permettendo così soldi facili ai giocatori: i bookmakers in quel frangente registrarono un aumento anomalo di puntate sulla guardia, tra cui una scommessa di 13.759 dollari sull’under nelle statistiche di punti, rimbalzi e assist. Rozier uscì dopo 10 minuti di gara lamentando un problema al piede. Il secondo livello è relativo al gioco d’azzardo e alle partite di poker manipolate su cui le famiglie mafiose chiedevano una percentuale. Un ingranaggio che funzionava grazie a scommettitori fantasma, intimidazioni ed estorsioni. Ai tavoli da gioco, poi, alcune delle persone usavano occhiali e lenti con delle camere nascoste capaci di leggere le carte. In poche parole sapevano cosa avevano in mano gli altri. Addirittura si parla di un tavolo a raggi X che rendeva visibili le carte coperte sul banco. Di questo secondo tipo di meccanismo criminale avrebbero fatto parte Damon Jones e Chauncey Billups.
Ricky Patel, agente dell’Fbi a capo dell’indagine, l’ha definita “una rete che ricorda un film di Hollywood”. Tavoli a raggi X, ex stelle dell’Nba che parlano all’orecchio degli scommettitori, Cosa Nostra: gli ingredienti per lo scandalo ci sono tutti