Basta poco per evitare un maxi processo e un secondo scandalo scommesse. Basteranno, forse, 250 euro per alcuni dei giocatori coinvolti nell’indagine della Procura di Milano. I nomi si conoscono: Nicolò Zaniolo, Alessandro Florenzi, Mattia Perin, Weston McKennie, Leandro Paredes, Angel Di Maria, Raoul Bellanova, Samuele Ricci, Cristian Bonaiuto, Matteo Cancellieri, Adames Hector Junior Firpo, oltre a Nicolò Fagioli e Sandro Tonali, che invece dovranno affrontare un processo poiché accusati di aver “sponsorizzato” le piatteforme di betting illegali ai compagni. Per gli ultimi due, infatti, è ipotizzata la violazione dell’articolo 4 della legge 401/1989 (comma 2 e 3) sul divieto di pubblicità. Inoltre, il centrocampista del Newcastle e l’ex Juve avrebbero ottenuto dei “bonus sui propri conti di gioco” o “una decurtazione del debito contratto”. A dare la notizia della chiusura delle indagini è il Corriere della sera, che preannuncia la scelta degli imputati di avvalersi dell’oblazione, ovvero il pagamento di una sanzione amministrativa per cancellare la contravvenzione. In questo caso si tratterebbe della cifra irrisoria di 250 euro.
Diverso invece il caso dei cinque soggetti che verranno giudicati nel filone principale: si tratta di Tommaso De Giacomo e Patrick Frizzera, considerati gli organizzatori delle scommesse, e dei tre amministratori della gioielleria “Elysium” (la “cassa” utile alla gestione delle puntate) di Milano Antonio Scinocca, Antonio Parise e Andrea Piccini. Sempre il Corriere fa sapere che i cinque puntano al patteggiamento, con il gip che passerà al vaglio la richiesta il 26 novembre. Va detto che nessuno degli atleti chiamati in causa ha mai combinato o “venduto” le partite: infatti le puntate avvenivano su altri sport o su piattaforme di poker (Betsport22.com, Swapbet365.eu, Vipsport360.com, Texinho.com) gestite da De Giacomo, Frizzera e Marinoni, ex arbitro di Serie D. I pm Roberta Amodeo e Paolo Filippini hanno già notificato l’imputazione ai giocatori. L’oblazione, invece, spiega il Corriere, è una via alternativa all’arresto che prevede il pagamento della metà della sanzione prevista, in questo caso di 500 euro.