Montano le proteste, i calciatori stanno fermi per 15 secondi all’inizio di ogni partita (mentre la tv spagnola punta le telecamere altrove), persino il Real Madrid, non propriamente una squadra bolscevica, chiede spiegazioni e la Liga spagnola è costretta a cambiare tutto: Villareal-Barcellona a Miami è annullata. Il presidente Javier Tebas ha definito “provinciali” coloro che hanno osteggiato la trasferta, dimostrando ancora una volta che tra le alte sfere del calcio e i tifosi ormai c’è uno strappo difficile da ricucire. Milan-Como si giocherà fuori dall’Italia, a Perth, in Australia. La curva del Sinigallia ha risposto così: “Lega italiana a gambe aPerth”. Risposta da ultras. Per i primi 15 minuti di Como-Juventus tifosi sono stati in silenzio. Anche i calciatori del Milan si sono esposti contro la decisione della Serie A e ora persino Massimiliano Allegri ha detto che sarebbe meglio giocare in Italia. Poi, se il club deciderà di partire, “ci organizzeremo”. Se già Aleksandr Ceferin, presidente della Uefa, era stato critico nei confronti dell’iniziativa, ora anche l’Unione europea ha chiesto alla Lega di annullare la partita a Perth. Lo fa sapere Paolo Ziliani sul suo profilo X: “Dopo il dietro front della Liga su Villareal-Barcellona negli Usa, l'Ue chiede all'Italia di fare lo stesso per Milan-Como in Australia: falsa il campionato, tutte le altre 55 Federazioni sono contrarie”. A parlare della notizia è stato Glenn Micallef, commissario europeo per l’Equità Intergenerazionale, la Gioventù, la Cultura e lo Sport: “Accolgo con favore la decisione della Liga di cancellare la partita di Miami. È una vittoria per i tifosi, i giocatori e le tradizioni che rendono speciale il calcio europeo. Rappresenta una chiara riaffermazione del Modello Sportivo Europeo e dei valori che esso incarna. Dobbiamo continuare a lavorare insieme a leghe, club e Uefa per salvaguardare l’integrità, la concorrenza leale e il legame tra i club e le loro comunità. Confido che anche la Serie A rifletta su questo approccio. Mantenere il nostro calcio radicato in Europa rafforza tutti”. Rimanendo al caso spagnolo, poi, va detto che era stato proprio il Real Madrid, prosegue Ziliani, a chiedere chiarimenti sulla decisione della Liga di andare a giocare in Florida: “La protesta di un club ribelle, portata a livello istituzionale, si aggiunge dunque a quella di calciatori e tifosi e mette con le spalle al muro i dirigenti della Liga”. In tutto questo, la Uefa e Aleksandr Ceferin hanno elogiato il ripensamento.
Ancora la firma del Fatto Quotidiano punta il dito contro il presidente della Lega Serie A, Luigi De Siervo, che ha insistito sul tema della pirateria nello streaming e ha chiesto all’Ue di intervenire contro la trasmissione illegale delle partite. Insomma, a una richiesta De Siervo ha risposto con un’altra richiesta. Ceferin ha ringraziato “tutte le Federazioni europee che hanno confermato la portata di queste preoccupazioni” riguardo alla possibilità che i campionati vengano falsati in seguito a queste trasferte forzate, mentre gli unici a rimanere fermi sul punto sono, aggiunge Ziliani, la Figc e i “compagni di merende” Gabriele Gravina, Andrea Abodi e Luigi De Siervo. Javier Tebas, presidente della Liga, ha commentato con una certa arroganza le proteste; i dirigenti del calcio italiano non indietreggiano. Almeno per ora. Ma di chi è il calcio? Se la risposta è “di tutti” allora va dimostrato con i fatti, non solo con le campagne pubblicitarie.