Milano si è svegliata con un boato. Nelle prime ore della mattina di lunedì 30 giugno, l’insegna Generali, nel frattempo coinvolta nelle cronache economiche dopo l'Ops di Piazzetta Cuccia sulla Banca, collocata sulla sommità della Torre Hadid – il grattacielo che svetta nel cuore del quartiere CityLife – ha ceduto improvvisamente, crollando sulla copertura della struttura sottostante. Fortunatamente, non ci sono stati feriti, ma l’area è stata immediatamente transennata per motivi di sicurezza, con l’evacuazione del centro commerciale alla base del grattacielo e la chiusura temporanea della fermata della metropolitana M5 “Tre Torri”.
Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco del nucleo SAF, insieme al personale della manutenzione della torre. Al momento non sono note le cause esatte del cedimento, anche se si esclude il maltempo: nelle ore precedenti non si sono verificate raffiche di vento né piogge intense. L’unico dato atmosferico rilevante è l’afa persistente, che ha fatto salire sensibilmente le temperature notturne e mattutine. La struttura in acciaio che sosteneva l’insegna, visibile sulla facciata est della torre, è collassata su se stessa, causando l’allarme ma senza mettere in pericolo persone.

La Torre Hadid, soprannominata “Lo Storto” per la sua forma torsionale, è uno degli edifici simbolo del rinnovamento urbanistico di Milano. Alta 177 metri, supera i 190 con il supporto dell’insegna. Inaugurata nel 2018, ospita gli uffici del gruppo Generali per una superficie complessiva di circa 67.000 metri quadrati. L’intero progetto CityLife, che include anche le torri Isozaki e Libeskind, rappresenta uno degli investimenti immobiliari più ambiziosi in Italia negli ultimi vent’anni. Secondo i documenti finanziari pubblicati da Generali, anche lei attualmente occupata nel risiko bancario, l’investimento per l’acquisto e lo sviluppo della torre si aggira intorno ai 109 milioni di euro. L’edificio è certificato LEED Platinum, uno standard internazionale per la sostenibilità ambientale delle costruzioni.
L’insegna crollata, alta circa 15 metri e posizionata a oltre 190 metri dal suolo, era stata installata con un’operazione spettacolare nel 2018, utilizzando elicotteri per il trasporto e fissaggio della struttura in acciaio. Un’operazione tecnica e d’immagine che aveva segnato l’affermazione di Generali nel cuore della nuova Milano finanziaria.

L’incidente non rappresenta solo un fatto di cronaca, ma diventa il riflesso di una fragilità potenziale che coinvolge anche le icone dell’efficienza e dell’innovazione. CityLife, vetrina dell’Italia che corre verso l’alto ed economicamente accessibile a pochi , mostra così un momento di vulnerabilità. Non tanto per il danno materiale, che sarà certamente risolto in tempi rapidi, quanto per il segnale che un simile episodio lancia sulla necessità di manutenzione continua, prevenzione tecnica e controllo della qualità strutturale anche nei contesti più avanzati.
Generali, dal canto suo, ha rassicurato su tutte le misure messe in atto per mettere in sicurezza l’area e ha avviato le verifiche necessarie. Le attività lavorative degli oltre 2.000 dipendenti presenti nella torre sono proseguite in modalità smart working.
