Imane Khelif è medaglia d’oro di boxe ma le discussioni sono un’altra coa. Per capirlo basta andare a uno degli eventi della Oxford Union, semplicemente la società di dibattito più prestigiosa del mondo, che ha ospitato nel tempo i maggiori esponenti di qualsiasi idea, corrente o visione del mondo, mettendoli a confronto con i loro critici o con gli studenti dell’Università di Oxford. Cosa c’entra con Khelif? La pugile algerina, in accordo con la Oxford Arab Society, era stata invitata come ospite di un incontro incentrato su di lei. La sua presenza era anche stata confermata ed era già uscita una locandina: “Imane Khelif è una pugile professionista algerina che ha recentemente rappresentato l'Algeria alle Olimpiadi di Parigi ed è stata la prima donna araba a vincere un oro nella boxe. Dopo la vittoria di Khelif ai Giochi olimpici del 2024, sono emerse informazioni errate sul suo sesso e sulla sua idoneità a gareggiare dopo che l’anno precedente le era stato impedito di gareggiare in una categoria femminile. Questo ha portato Khelif a intentare una causa per molestie online contro diverse celebrità come Donald Trump, Elon Musk e altri”. La presentazione, come è possibile vedere, era sufficientemente neutra, se non incline a sposare la versione ufficiale della squadra algerina e del Comitato olimpico (Cio), che hanno difeso la partecipazione e la vittoria di Khelif.


Purtroppo, però, tre giorni prima dell’incontro, previsto per domenica 17 novembre, Khelif avrebbe annullato la sua partecipazione. La Oxford Arab Union ha pubblicato sul suo canale Instagram questo comunicato il 14 novembre: «A causa di circostanze impreviste, Imane Khelif non potrà partecipare all'evento in collaborazione con Oxford Union, e l'evento è stato quindi annullato». Ci si chiede perché Khelif abbia dovuto rinunciare. In un momento di esposizione come questo, la pugile non ha negato interviste e apparizioni pubbliche, diventando testimone per delle campagne pubblicitarie e scegliendo di posare per la copertina di Vogue. A novembre è stata anche ospite de Lo stato delle cose, il programma Rai di Massimo Giletti. Bisogna tener conto che in tutte queste occasioni gli interventi di Khelif sono stati presumibilmente concordati con il suo team e i giornalisti non hanno potuto fare domande inaspettate o particolarmente dure verso di lei. La Oxford Union, invece, ha una lunga tradizione da difendere e si è sempre mostrata aperta anche alle polemiche. La giornalista Sara BarkerSarah Barker, che cura la pagina Substack “The Female Category”, sostiene che alcune domande in particolare avrebbero portato Khelif a fare un passo indietro, quelle inviate alla Oxford Union dell’ex maratoneta e due volte atleta olimpionica Mara Yamauchi: “Yamauchi ha inviato la sua lettera via e-mail al presidente dell'Oxford Union alle 16:59 del 14 novembre e l'ha twittata alle 17:04. L'Oxford Arab Society ha pubblicato alle 17:20 dello stesso giorno che Khelif aveva annullato. Traetene le conclusioni che volete”. Ma quali erano queste domande? Yamuchi ha pubblicato la lunga lettera inviata alla Oxford Union direttamente sulla sua pagina X, come ex studentessa e atleta professionista. Ecco le domande che avrebbe voluto venissero fatte, per suo conto, a Khelif:
“1. È stato ampiamente riportato che non hai superato due test di idoneità per competere nella categoria femminile nel 2022 e nel 2023. L'Iba [International Boxiing Association, ndr] ti ha squalificato dai Campionati mondiali di boxe femminile del 2023. Dopo di ciò, hai presentato ricorso alla Corte arbitrale dello sport, che hai poi ritirato. Perché hai ritirato il tuo ricorso?
2. Ci sono state delle polemiche sulla tua partecipazione alla categoria femminile a Parigi 2024. Potresti porre fine a tutto questo rapidamente rendendo di pubblico dominio prove inequivocabili e inconfutabili (ad esempio i risultati di un tampone buccale) che sei una donna (definita come un corpo organizzato per produrre gameti di grandi dimensioni). Hai in programma di farlo?
3. Alle Olimpiadi di Rio 2016, un atleta maschio con un dsd [disordine dello sviluppo sessuale, ndr] che conferisce un vantaggio maschile, Caster Semenya, ha vinto l’oro negli 800 metri femminili. Sei d'accordo?
4. A marzo 2023 è entrata in vigore la nuova politica di World Aquatics sull'idoneità per le categorie maschile e femminile. Include quanto segue: "Tutti gli atleti maschi, compresi gli atleti con 46 xy-dsd [un dsd maschile, come quello che sembra riguardare Khelif ndr], sono idonei a competere nelle competizioni World Aquatics e a stabilire i record mondiali World Aquatics nella categoria maschile, indipendentemente dal loro genere legale, identità di genere o espressione di genere. Sei favorevole a questa norma? Saresti favorevole all’adozione della stessa regola per la boxe?
5. A Parigi 2024, la regola del Cio per l'idoneità alla categoria femminile era il ‘passaporto sessuale’. Ciò significa che chiunque, uomo o donna, in possesso di un documento d'identità ‘femminile’ avrebbe potuto competere. Se tutti i tuoi rivali nella competizione di pugilato femminile fossero stati uomini, ovviamente sarebbe stato più difficile vincere la medaglia d'oro. Come ti saresti sentita se tutti i tuoi rivali fossero stati uomini?
