È caos diplomatico tra l’Italia e l’Austria, e la colpa è tutta dei tir, o meglio delle regole che controllano (e limitano) la loro circolazione al confine tra i due Paesi. Si tratta di una guerra silenziosa, e che spesso è stata presa sottogamba, ma che adesso sembra essere sul punto di esplodere. Infatti, sembra che il governo italiano abbia intenzione di portare lo stato austriaco in tribunale contestando proprio le restrizioni sul traffico imposte da Vienna e dal premier Karl Nehammer del Partito Popolare. La motivazione di questi “blocchi” sarebbe legata al livello di smog che, riporta Giampaolo Chavan del Corriere della Sera, “raggiunge picchi non indifferenti sulle strade che conducono al Nord Europa come riscontrato da anni dalle centraline di monitoraggio dell’inquinamento di quel Paese”. Aperta, quindi, la battaglia legale tra Italia e Austria, con una prima audizione attesa per l’otto aprile. A rivelarlo è stato lo stesso ministro delle infrastrutture e dei trasporti Matteo Salvini con un discorso al question time. In bilico, rivela il Corriere, ci sarebbe “un giro d’affari di 64 miliardi di euro”; e secondo il Ministro tutto ciò è “vergognoso”...
“I divieti unilaterali dell’Austria sono inaccettabili e insostenibili - ha commentato il Ministro dei trasporti - perché bloccano il principale asse di collegamento tra il Sud e il Nord Europa e fronte dell’inerzia della Commissione pluriennale, che è vergognoso dopo quattro anni di attesa, di una soluzione negoziata, che non è arrivata”. Inoltre, Salvini ha anche affermato di aver deciso, insieme al presidente del Consiglio Giorgia Meloni e al ministro per gli affari europei Raffaele Fitto e agli altri ministri competenti, di “attivare formalmente la procedura prevista dall’articolo 259 del Trattato Istitutivo dell’Ue” per la prima volta nella storia. Poi, secondo quanto riportato dal Corriere, Salvini anche ha affermato di avere il sostegno di autotrasportatori e imprenditori. In molti, comunque, auspicano a un accordo tra i due Paesi, tra questi Arno Kompatscher (presidente della Provincia di Bolzano), che ha più volte proposto un tavolo di confronto. Intanto Adina Valean (commissaria europea ai trasporti) ha dichiarato che in questo caso “la Corte di giustizia europea è il modo più rapido per risolvere la questione. Una sentenza è molto più rapida di qualsiasi procedura di infrazione”. Infine, sempre la Valean, ha anche affermato che “la questione «va avanti da tempo» e «come Commissione europea abbiamo esaurito tutte le nostre possibilità» di agire «per trovare una soluzione” (parole riportate dal Corriere della Sera).