Quando parla, Naike Rivelli non gira mai intorno alle cose. L’attrice, cantante e figlia di Ornella Muti, in un’intervista esclusiva per il quotidiano Izvestija ha raccontato il suo progetto più discusso: ottenere la cittadinanza russa (come aveva anticipato a MOW). Un annuncio che in Italia ha già acceso polemiche, ma lei tira dritto. "La ragione principale, per la quale ho fatto domanda per ottenere la cittadinanza russa, consiste nel fatto che sono per metà russa e per metà italiana. Ho parenti in Russia. Per esempio, la mia bisnonna materna viveva a San Pietroburgo. Amo la Russia, i russi, la cultura russa e il cibo russo. E in generale, mi sento per metà russa". Il nodo, però, non è solo familiare. "Mi sento molto a disagio per la situazione politica in Italia e in Europa in generale. Io sono apolitica, non appoggio nessuno, perché non seguo molto questo ambito. Perciò le ragioni sono soprattutto personali".

Naike annuncia anche i suoi progetti artistici: "Ho registrato la canzone L’Italiano di Toto Cutugno. Cristiano Minellono mi ha dato il permesso di fare una cover di questa composizione. E abbiamo fatto una versione con un frammento della canzone popolare russa Kalinka. Aspetto con impazienza la possibilità di venire e cantare L’Italiano in Russia". Non mancano le stoccate all’Italia: "Negli ultimi anni abbiamo visitato spesso la Russia per sostenere amici. Anche la nostra famiglia è venuta a lavorare in Russia. E per questo siamo state molto criticate in Italia. Questo mi rattrista molto. Noi siamo per metà russe, quindi i viaggi in Russia hanno per noi enorme importanza. A mio avviso, è ingiusto che l’Italia ci abbia punito così". E poi la frase che ha fatto il giro del web: "Ultimamente guardo moltissime serie russe. Sono così straordinarie che, forse, in realtà è l’Italia che dovrebbe imparare dai russi!".

A chi la accusa di voler bruciare i ponti con le sue radici italiane, risponde senza esitazioni: "Temiamo il malcontento degli italiani? No. Soprattutto mia madre. Alla sua età, con tali risultati di carriera, con la fama che ha portato all’Italia e al mondo intero grazie al suo nome e alla sua creatività, penso che non ci sia nulla da temere". Infine, una precisazione che sa di manifesto: "Non abbiamo fatto nulla di male, e non voglio che ci critichino o ci sottopongano a ostracismo per la visita alla seconda patria".
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