Forse le battaglie per l’ambiente e le politiche green dovrebbero rivedere i loro concetti base. Ma chi è che inquina di più, gli ecologisti una Range Rover? Beh, la risposta, più irriverente che mai (ma realista), la offre Jeremy Clarkson nel suo ultimo editoriale pubblicato sul quotidiano britannico The Sun. Il giornalista, conduttore televisivo e agricoltore, e a breve anche barista, più amato e chiacchierato del regno di Re Carlo III, con l’occasione delle ultime elezioni in Inghilterra, che hanno visto vincere il partito Laburista, ha voluto commentare alcuni fatti dell’attualità britannica e non, prendendosela (ancora una volta) con gli ambientalisti, ma non solo... Per esempio, scrive Jeremy, “Google è una di quelle aziende a cui piace definirsi rispettosa dell’ambiente e della comunità Lgbtq+. Di recente ha addirittura annunciato che entro il 2030 abbatterà completamente le sue emissioni. Ma adesso – sottolinea Jezza – questo sembra un sogno irrealizzabile, perché i dati appena pubblicati mostrano che l’anno scorso ha prodotto ben il quarantotto per cento in più di anidride carbonica rispetto al 2019”. La colpa, stando alle dichiarazioni della società, sarebbe delle nuove operazioni svolte con l’intelligenza artificiale, “ma è questa – evidenzia l’ex volto di Top Gear – la cosa divertente. Ci piace pensare che quando pubblichiamo una foto sui social media, non stiamo danneggiando affatto l’ambiente. Ma nella realtà lo facciamo. Da un sondaggio è emerso che ogni post su Instagram produce la stessa quantità di Co2 prodotta da un’auto che percorre 1,3 metri. Quindi – sentenzia Clarkson –, quando tutti quei giovani ecologisti pubblicano un flusso infinito di video lunghi un minuto su come vorrebbero fermare l’uso del petrolio, sarebbe come guidare all’infinito una Range Rover su e giù per la M6”…
Dalle Range Rover e gli ambientalisti che inquinano sui social, alla vittoria di Keir Starmer e il suo partito Laburista. A proposito dell’esito delle ultime elezioni inglesi, Clarkson ammette di avere “una terribile sensazione”. Questo perché, scrive, credo che “con Starmer sarà peggio che mai, perché temo che sotto i suoi capelli da Playmobil, lui sia un socialista sostenuto da un esercito vegano e odiatore della Gran Bretagna, fatto di Lgbtq+ con una bandiera arcobaleno che presenta sette colori. Rosso, rosso, rosso, rosso, rosso, rosso e rosso”. Insomma, la visione politica di Jeremy sembra essere piuttosto chiara, anche a livello cromatico; per fortuna che, nonostante la chiusura di Top Gear e la conclusione sempre più vicina di The Grand Tour, gli rimane l’amore per le auto e la sua fattoria Diddly Squat Farm. Due passioni che possono addirittura unirsi, visto che, scrive sul The Sun, “ho acquistato alcune mucche di recente e mentre le pesavo ho notato che il numero della targhetta sull’orecchio di una di loro era 605-405. L’ho chiamata ‘Due Peugeot’”.