Son tutti felici a Maranello, anche John Elkann che si fa fotografare giustamente con Lewis Hamilton, il nuovo pilota della Ferrari, vestito elegantissimamente (e il paragone peggiore lo fa il Telegraph, “con un aspetto più simile a quello di un mafioso che a quello di un pilota da corsa, Hamilton ha affermato che questo sarebbe stato un giorno che avrebbe ricordato per sempre”). In scarpe Adidas (sponsor della Juventus) invece che in scarpe Puma (sponsor della Ferrari), l’ormai pater familias dell’impero Agnelli pare abbia preferito la cerimonia di insediamento del campione britannico a quella del presidente Donald Trump, che pure lo avrebbe invitato a presenziare insieme ai nuovi oligarchi del web e dell’editoria: Jeff Bezos, Elon Musk, Mark Zuckerberg. Mancava lui, che non guida più il gruppo Gedi direttamente, ma che con Exor è ancora l’azionista di maggioranza. Certo, con il neopresidente si è comunque visto a Washington per parlare dei dazi degli Stati Uniti contro Canada e Messico, dove Stellantis produce, sperando forse di trovare qualche accordo ed evitare tasse o rinculi (anche se ufficialmente pare che Stellantis si sia detta solida e in grado di reggere eventuali tramortimenti dal governo trumpiano; ma basta ricordarsi le dichiarazioni sulla presunta stabilità in Italia per capire che c’è poco da fidarsi).
Nel frattempo l’Acea ci ricorda perché in molti mal sopportano Stellantis, che riesce a chiudere il 2024 peggio degli altri e ora si vede soprassata da Renault, con una quota di mercato a dicembre dell’11,6% contro l’11,9% della casa automobilistica parigina. Per questo qualche domanda sulla recusatio-excusatio di Elkann che dà buca a Trump alll’Inauguration Day sembra legittima: Trump pare aver dichiarato guerra non solo all’Oms ma anche all’Unione Europea, togliendosi dagli accordi di Parigi e diventando l’idolo di quanti sperano che le scadenze green imposte dall’Ue possano essere smantellate grazie alla sua influenza (e a Elon Musk farà piacere, anche se sembra controintuitivo dal momento che possiede Tesla, visto che con una completa elettrificazione del settore automotive potrebbe solo perderci). Che Stellantis possa giovarne ugualmente, tornando a puntare su diesel e benzina, fermando gli investimenti per la conversione delle fabbriche, riaprendo gli stabilimenti? Alcuni dicono: tornando alla normalità (che poi chiamare normalità una tendenza negativa che porta a inquinamento e crisi, di fatto trasformando in peggio il mondo in cui viviamo, suona quantomeno audace)?