Jovanotti, dopo l’incidente che l’ha costretto a un periodo di fermo, è tornato con un nuovo singolo: “Montecristo”. E, in un’intervista al Corriere in cui ha ripercorso molti momenti della sua vita, ha parlato anche del caso di Emanuela Orlandi, cittadina vaticana scomparsa il 22 giugno del 1983, sua vicina di casa: “Era amica di mia sorella. Anna voleva iscriversi alla scuola di musica vicina a Sant’Apollinare, ma era tutto pieno. Un giorno le telefonarono: si era liberato un posto. Era quello di Emanuela. Per mia sorella divenne un’ossessione. Ha studiato il caso, incontrato suo fratello. Che idea ci siamo fatti? Che la verità non la sapremo mai. Mio padre era convinto che Emanuela fosse stata vittima di un maniaco, e il Vaticano non c’entrasse nulla”.
Anna Cherubini, sorella di Jovanotti, sulla storia di Emanuela ha scritto un libro, “Diventeremo amiche”, in cui parla di questo intreccio d’esistenze tra lei ed Emanuela: “Mi ha rammaricato il racconto cupo che negli ani ha ruotato attorno alla figura di Emanuela, tra segreti, misteri e depistaggi. Ho deciso di tratteggiare un ritratto più intimo, scandito da abitudini e passioni adolescenziali. Lei emanava una sensazione di libertà, desideravo diventare amica di quella ragazza dai capelli lunghi. Non corti come i miei, tagliati perché mia madre aveva timore dei pidocchi”. Un rapimento che, avvenuto in quel caldo pomeriggio d’estate, sconvolse anche la famiglia Cherubini: “Ho perso l’innocenza, il disincanto. Eravamo vicini di casa degli Orlandi e mio padre, funzionario vaticano, percepiva un’atmosfera di grande tensione in qui giorni. Se avesse saputo, avrebbe parlato. In quegli anni si parlava di ragazze scomparse, della tratta delle bianche”. Un scomparsa che, a distanza di quarantuno anni, non smette di essere un mistero…