image/svg+xml
  • Attualità
    • Politica
    • Esteri
    • Economia
    • Cronaca Nera
  • Lifestyle
    • Car
    • Motorcycle
    • Girls
    • Orologi
    • Turismo
    • Social
    • Food
  • Sport
  • MotoGp
  • Tennis
  • Formula 1
  • Calcio
  • Volley
  • Culture
    • Libri
    • Cinema
    • Documentari
    • Fotografia
    • Musica
    • Netflix
    • Serie tv
    • Televisione
  • Cover Story
  • Attualità
    • Attualità
    • Politica
    • Esteri
    • Economia
    • Cronaca Nera
  • Lifestyle
    • Lifestyle
    • Car
    • Motorcycle
    • girls
    • Orologi
    • Turismo
    • social
    • Food
  • Sport
  • motogp
  • tennis
  • Formula 1
  • calcio
  • Volley
  • Culture
    • Culture
    • Libri
    • Cinema
    • Documentari
    • Fotografia
    • Musica
    • Netflix
    • Serie tv
    • Televisione
  • Cover Story
  • Topic
Moto.it
Automoto.it
  • Chi siamo
  • Privacy

©2025 CRM S.r.l. P.Iva 11921100159

  1. Home
  2. Attualità

Klaus Davi minacciato dalla ’ndrangheta, ma non c’è l’effetto Saviano: “L’antimafia è cattocomunista, io no. Però i miei metodi sarebbero piaciuti a Falcone. Tutti dicono di richiamarsi a lui, ma…”

  • di Matteo Cassol Matteo Cassol

12 maggio 2022

Klaus Davi minacciato dalla ’ndrangheta, ma non c’è l’effetto Saviano: “L’antimafia è cattocomunista, io no. Però i miei metodi sarebbero piaciuti a Falcone. Tutti dicono di richiamarsi a lui, ma…”
Dalle carte della maxioperazione che ha portato a 43 arresti a Roma è emerso che Klaus Davi è stato minacciato dalla ’ndrangheta. Non è la prima volta, ma nonostante questo e il suo impegno sul campo non è diventato un “eroe” come per esempio Roberto Saviano. Come si spiega? Lo abbiamo chiesto al diretto interessato: “Io – ci dice il giornalista-opinionista esperto di comunicazione – sono un outsider dell’antimafia. L’antimafia è una struttura vecchia, cattocomunista, molto autoreferenziale. Io sono fuori, il mio modo di procedere, di irridere la mafia e i boss della ’ndrangheta vestendoli da donne e raccontando la loro vita privata all’antimafia cattocomunista non piace. Però sarebbe piaciuto a Giovanni Falcone. Tutti dicono di richiamarsi a lui, ma pochissimi applicano le sue analisi”

di Matteo Cassol Matteo Cassol

Dalle carte dell’indagine che ha condotto alla maxioperazione della Dia a Roma –  nell’ambito della quale 43 persone sono state arrestate perché collegate a vario titolo ad attività mafiose e in particolare alla ’ndrangheta – sono emerse anche minacce a Klaus Davi, da tempo impegnato contro la criminalità organizzata, in particolare in Calabria. Secondo il gip Sturzo a Davi viene “rimproverato” in particolare “di aver attirato l’attenzione sulla ’ndrangheta a Roma avendo progettato di voler affiggere alle fermate della metropolitana i nomi dei boss calabresi e tra questi proprio Carzo e Alvaro, mettendo in pericolo la loro copertura”. Un’iniziativa che poi era stata bloccata dalla politica e riguardo alla quale il commento era stato “’sto sbirro ci rovina”. Abbiamo intervistato il giornalista-opinionista ed esperto di comunicazione per capire come stia vivendo questi sviluppi di cronaca giudiziaria.

20220512 153121899 8589
La campagna promossa da Klaus Davi

Klaus, hai paura?
Certo, ho paura perché tutti sanno dove vivo, dov’è la mia agenzia, dov’è la mia casa, anche perché la mia casa fu protagonista di un fatto di cronaca e quindi finì su tutti i giornali. Quindi paura ne ho perché la paura è anche una forma di prudenza e di intelligenza, però le istituzioni le sento con me, non mi sento lasciato solo. Lo Stato è sempre stato al mio fianco, magistrati come Giuseppe Lombardo e Nicola Gratteri mi sono sempre stati vicini. Sono io che non ho mai voluto la scorta, anche se ho avuto varie minacce e intimidazioni in questi anni, non è certo la prima volta. Anche se questa è una cosca di enorme peso.

Cosa ci puoi dire di questa cosca?
Emerge la loro modernità, la loro attenzione al giornalismo e alla comunicazione, la loro capacità di interpretare anche i nuovi mezzi, Facebook e Instagram. Ancora una volta si dimostra più avanti di noi. Un’altra cosa che mi ha colpito è che loro seguissero tutti i miei movimenti e le mie attività, quindi la mia andata a San Luca, il fatto che fossi andato a Bovalino a casa del boss Giuseppe Calabrò. Questo ovviamente è un fattore di pericolo, ma dimostra anche l’attenzione maniacale che questa gente ha verso la comunicazione. Questo è un dato di queste indagini che magari non ha un rilievo penale, ma ha un rilievo comportamentale e di costume molto alto.

Dici di non essere stato lasciato solo dalle istituzioni, ma diresti lo stesso della “intellighenzia” e della società civile, quelle che magnificano per esempio Roberto Saviano?
Ritengo Saviano una persona che ha avuto il grandissimo merito storico di sensibilizzare sullo strapotere della camorra. Però la camorra non è una mafia come la ’ndrangheta. È una mafia più pulviscolare, meno religiosa, meno mitologica, mentre la ’ndrangheta è sottoposta a regole molto rigide, anche regole personali e di comportamento che nella camorra non ci sono. E poi il vincolo personale è prevalente. Il problema è che su questo tipo di tematiche si è più soli, ci sono anche più compromissioni. Nella campagna di cui si parla nelle indagini noi denunciavamo l’omertà della politica, e l’omertà della politica oggi conferma le tesi della campagna di cinque anni fa. Io sono un outsider dell’antimafia. L’antimafia è una struttura vecchia che non ha compreso i nuovi strumenti di comunicazione, culturalmente cattocomunista, quindi molto autoreferenziale. Io sono fuori, culturalmente sono un liberale di sinistra, ma non appartengo al cattocomunismo di cui è intrisa l’antimafia: il mio modo di procedere, di irridere la mafia e i boss della ’ndrangheta vestendoli da donne e raccontando la loro vita privata all’antimafia cattocomunista non piace. Però…

Però?
Però sono sicuro che questa cosa sarebbe piaciuta a Giovanni Falcone. Perché Falcone nel libro “Cose di Cosa Nostra” dedica un intero capitolo alla vita privata dei mafiosi, fa un’analisi quasi sociologica. Quindi tutti dicono di richiamarsi a Falcone, ma poi pochissimi in realtà applicano l’analisi che faceva Falcone. Pochissimi. Invece lui ha dedicato un intero capitolo proprio a queste cose.

More

Nicaso: “La ’ndrangheta a Roma dagli investimenti alla governance”. E su Gratteri vede analogie con Falcone: “Penalizzato dalle correnti che mortificano il merito”

di Gianmarco Aimi Gianmarco Aimi

L'intervista

Nicaso: “La ’ndrangheta a Roma dagli investimenti alla governance”. E su Gratteri vede analogie con Falcone: “Penalizzato dalle correnti che mortificano il merito”

Klaus Davi mette a nudo Rocco Morabito, il boss dell'Ndrangheta arrestato in Brasile: "È diventato il capo a Milano, una parte della borghesia milanese l'ha coperto fino a ieri"

di Matteo Cassol Matteo Cassol

Il re della coca

Klaus Davi mette a nudo Rocco Morabito, il boss dell'Ndrangheta arrestato in Brasile: "È diventato il capo a Milano, una parte della borghesia milanese l'ha coperto fino a ieri"

Sabella: “Il problema principale in Sicilia e in Italia è la corruzione, non la mafia. ’Ndrangheta e Camorra sono più pericolose”. E su Messina Denaro ancora libero: “A qualcuno fa comodo che lo sia”

di Matteo Cassol Matteo Cassol

Parla il magistrato

Sabella: “Il problema principale in Sicilia e in Italia è la corruzione, non la mafia. ’Ndrangheta e Camorra sono più pericolose”. E su Messina Denaro ancora libero: “A qualcuno fa comodo che lo sia”

Tag

  • Roma
  • Giovanni Falcone
  • Roberto Saviano
  • Mafia
  • ‘ndrangheta
  • Klaus Davi

Top Stories

  • Delitto di Garlasco, ma allora Chiara è stata uccisa da Sempio? A Quarto Grado su Rete 4 i genitori di Andrea intercettati mentre parlano delle mazzette da dare al pm? E sull’omicidio Paganelli e Resinovich…

    di Giulia Ciriaci

    Delitto di Garlasco, ma allora Chiara è stata uccisa da Sempio? A Quarto Grado su Rete 4 i genitori di Andrea intercettati mentre parlano delle mazzette da dare al pm? E sull’omicidio Paganelli e Resinovich…
  • Delitto di Garlasco, la foto di Marco Poggi in Trentino è un fake? E se nell’originale accanto al padre ci fosse stata un’altra persona? L’ipotesi dell’esperta in fotografia…

    di Giulia Ciriaci

    Delitto di Garlasco, la foto di Marco Poggi in Trentino è un fake? E se nell’originale accanto al padre ci fosse stata un’altra persona? L’ipotesi dell’esperta in fotografia…
  • Delitto di Garlasco: ma l'avete capito perché la verità non si saprà mai? L’unico che può metterci le mani si chiama Leone XIV (e forse ci sta provando)

    di Emanuele Pieroni

    Delitto di Garlasco: ma l'avete capito perché la verità non si saprà mai? L’unico che può metterci le mani si chiama Leone XIV (e forse ci sta provando)
  • Delitto di Garlasco: cosa (non) voleva dire l’avvocato Lovati? “Alla Bozzola guarivano pure le ragazze anoressiche”. Intanto a casa di Andrea Sempio…

    di Emanuele Pieroni

    Delitto di Garlasco: cosa (non) voleva dire l’avvocato Lovati? “Alla Bozzola guarivano pure le ragazze anoressiche”. Intanto a casa di Andrea Sempio…
  • Quanto è bella l'intervista di Cazzullo a Sgarbi: non teme la morte, vuole dimenticare il dolore. Per questo se lo tiene stretto, anche se tutti lo hanno tradito (da Meloni a Forza Italia). Tutti tranne le donne della sua vita

    di Riccardo Canaletti

    Quanto è bella l'intervista di Cazzullo a Sgarbi: non teme la morte, vuole dimenticare il dolore. Per questo se lo tiene stretto, anche se tutti lo hanno tradito (da Meloni a Forza Italia). Tutti tranne le donne della sua vita
  • Delitto di Garlasco, non solo corruzione per l’ex pm Venditti ma anche un amante? Ascoltata “Brenda”: “Forse hanno trovato dei messaggi. Del suo lavoro e di Sempio non mi ha mai parlato”. Ma che c’entra con l’omicidio di Chiara?

    di Giulia Ciriaci

    Delitto di Garlasco, non solo corruzione per l’ex pm Venditti ma anche un amante? Ascoltata “Brenda”: “Forse hanno trovato dei messaggi. Del suo lavoro e di Sempio non mi ha mai parlato”. Ma che c’entra con l’omicidio di Chiara?

di Matteo Cassol Matteo Cassol

Se sei arrivato fin qui
seguici su

  • Facebook
  • Twitter
  • Instagram
  • Newsletter
  • Instagram
  • Se hai critiche suggerimenti lamentele da fare scrivi al direttore [email protected]

Next

Ali Agca torna sull’attentato al Papa: “Fu un complotto dell’Occidente. Volevo uccidere anche la Regina Elisabetta e il segretario delle Nazioni Unite”

di Riccardo Belardinelli

Ali Agca torna sull’attentato al Papa: “Fu un complotto dell’Occidente. Volevo uccidere anche la Regina Elisabetta e il segretario delle Nazioni Unite”
Next Next

Ali Agca torna sull’attentato al Papa: “Fu un complotto dell’Occidente....

  • Attualità
  • Lifestyle
  • Formula 1
  • MotoGP
  • Sport
  • Culture
  • Tech
  • Fashion

©2025 CRM S.r.l. P.Iva 11921100159 - Reg. Trib. di Milano n.89 in data 20/04/2021

  • Privacy