Questa è la terra dove nessuno fa più giornalismo d’inchiesta vero. Dove si spaccia per giornalismo le marchette. Dove si spaccia per giornalismo l'intrattenimento. Dove si spaccia per giornalista chi invece segue i trend su YouTube e fa l'influencer. Dove chi fa giornalismo questa è la fine che fa davvero. Auto esplosa. Come a Sigfrido Ranucci di Report. Questa è la terra dove i giornali sono pieni di conflitti d’interesse. Questa è la terra dove per chi fa davvero giornalismo tira una brutta aria. Diffide ogni giorno. Querele. Minacce. Messaggi intimidatori in dm. Attacchi hacker. Ora pure l’auto esplosa. Cosa dobbiamo aspettare? E l'ordine dei giornalisti? Qualcosa ora dirà, ma di solito muto! Ricordiamo: si colpisce sempre non solo per quello che hai scritto o detto, ma soprattutto per quello su cui stai indagando. Ranucci stava seguendo inchieste pesanti, la sua trasmissione Report riparte domenica prossima. Altro caso recente: la scorta data a Ismaele La Vardera per le sue inchieste sulla spiaggia di Mondello con Massimo Giletti a Lo Stato delle Cose.

Signori, questa è l'Italia. Fare giornalismo è oramai impossibile. Resti solo. Anche perché a essere impossibile è l'Italia. Dove vai a mettere un po la testa, e ti spingi un po' più in là, in qualsiasi vicenda in qualsiasi settore, scopri un paese corrotto, negligente, dove oramai la corruzione la fa da padrona. Non so se ci stiamo avvicinando a una Tangentopoli 2, ma i segnali ci dicono che se si va avanti così crolla tutto il sistema perché, ripeto, dove vai vai, appena fai qualche domanda in più scopri che in qualsiasi settore, comune, provincia, regione, azienda, istituzione, concorso, ovunque, in Italia, c'è qualcosa che non torna, qualcosa su sui indagare perché questa è la verità: la corruzione in Italia regna sovrana. Le connivenze con le mafie sono radicate. Questa, anche se non la vogliamo vedere, è la verità.
