Guardate, guardate qua. Quest'uomo è il più importante editore italiano allo stato attuale. E il suo modo di rapportarsi alla libertà di stampa è mandare affancu*o i giornalisti che fanno domande. Quest'uomo si chiama Antonio Angelucci, è un deputato della Lega, che noi paghiamo per non fare il suo lavoro, perché ha il 92/93% di assenze in Parlamento. Non va mai. Eppure era al comizio della Meloni in piazza del Popolo e quando un giornalista del Fatto gliel'ha fatto notare è successo questo. Cosa ci faceva un parlamentare della Lega al comizio della Meloni? Angelucci è uno degli uomini più importanti per Giorgia, ha acquisito le proprietà di Libero, Il Giornale , Il Tempo, sta per prendersi Agi, una delle agenzie più importanti in Italia, e sta trattando acquisizioni di radio e tv. Tutti media con posizioni pro Meloni. Oltre a essere uno dei più grandi imprenditori della sanità in Italia. Capite? In un'ottica di prendemose l'Italia uno così e strategico: attraverso lui comandi i media, l'opinione pubblica e influenzi i centri di potere.
Qualcuno potrà dire: vabbe' cosa volete che sia. Cosa volete che sia? I giornalisti in Italia vengono picchiati, minacciati, continuamente intimiditi e tu che dovresti garantire in Italia propio quella fantomatica libertà di stampa che fai? Un giornalista lo fai minacciare dalle tue guardie del corpo. In un Paese normale oggi sui quotidiani ci dovrebbe essere l'inferno. E invece no. E invece no perché i giornali li governa lui... Tra l'altro nelle stesse ore che Angelucci mandava affancu*o il giornalista con l'arroganza tipo del potere suo figlio, insieme ad Alessandro Sallusti, direttore de Il Giornale, cofirmatario dei libri della Meloni e altro uomo di potere del giornalismo italiano, insieme a Vittorio Feltri, andavano niente po po di meno che dal Papa, a farsi benedire. Ri- capite come è la situazione? Chi dovrebbe garantire l'indipendenza della stampa italiana manda affancu*o i giornalisti e viene ricevuto dal Papa. Quando facciamo i nostri bei discorsi sulla libertà dei giornali, quando crediamo di leggere giornali indipendipenti è veramente liberi, ricordiamocelo...