Cinquantonovesima puntata della rubrica curata da Roberto Alessi, giornalista e direttore del settimanale Novella 2000, che analizza per MOW le notizie e le indiscrezioni UP and DOWN che più stanno facendo discutere o che, con ogni probabilità, affolleranno siti e giornali di gossip nei prossimi giorni. Stavolta sotto i riflettori gli amori andata-ritorno di Alessandra Mastronardi, l'inclusività a tutta birra e a suon di asterischi di Giorgia Soleri (non chiamatela fidanzata di Damiano dei Maneskin), la remunerativa e ipocrita riabilitazione di Johnny Depp da parte di Hollywood e … con “Torna a casa Alessi” il mondo dello spettacolo non ha segreti.
UP
Alessandra Mastronardi: certi amori non finiscono, fanno dei giri immensi e poi si sposano
Antonello Venditti docet, insegna e canta: «Certi amori non finiscono, fanno dei giri immensi e poi ritornano. Ma amici mai, per chi si cerca come noi, odiarsi mai, per chi si ama come noi...». Non odiare oggi non odiare domani si riscopre l’amore e così Alessandra Mastronandi dopo 17 anni di lontananza ha confessato a Vanity Fair (diretto da Simone Marchetti, ragazzo meraviglioso e intelligente) che si sposerà presto. Lo sposo è «il primo amore della mia vita», ha detto lei. Si chiama Gianpaolo Sannino, e fa il dentista (una bella comodità). Lei spiega: «Ci sentivamo ogni tanto, una volta all’anno, a volte anche mai. C’erano periodi in cui rifiutavo io la chiamata e c’erano altri in cui la rifiutava lui». La Mastronardi doveva sposarsi, ma si era lasciata a un passo dall’altare con Ross McCall. Forse aveva già tutto in testa per la cerimonia («Mi sposo in Campania, la mia terra») perché non portare avanti il progetto cambiando giusto lo sposo quello che in fondo amavi da 17 anni? Ale, scelta da standing ovation.
UP
Nicola Pietrangeli: quando lo lasciò Licia Colò sembrava sotto a un treno
«Se devo essere sincero, arrivato a quasi 90 anni, credo che un amore di quelli “Oddio! Se mi lascia, mi butto giù dal ponte” non l’ho mai provato». Lo dice Nicola Pietrangeli e parla del suo temperamento. Parla della vita. Per fortuna che ammette di aver amato tanto e moltissimo. Donne davvero importanti: Susanna, Lorenza, Licia e Paola. Tutte lo hanno lasciato. Licia è Licia Colò e mi ricordo bene quando lei lo ha lasciato. Con lei lui si era sbilanciato di brutto, era anche andato a vivere lontano dalla città, la sua Roma. S’era adattato, aveva fatto tutto, accettato tutto. Poi lei, di punto in bianco si disse, salpò per altri lidi, Me lo ricordo Pietrangeli, era disperato, non dico che fossi preoccupato che si lanciasse giù dal ponte, me sicuramente era sotto a un treno. Po s’è ripreso alla grandissima, ricordo che andò sempre più spesso a Montecarlo (dove è amatissimo da tutti, principi Grimaldi compresi). E non si fa fatica a capire perché: di talento, intelligente, affasciante, bello, pare pure ricco. Giusto una libera come l’aria come una Colò poteva mollarlo.
DOWN
Giorgia Soleri a tutta birra: “Racconta le persone e la società in modo inclusivo, permettendo a ciascun* di sentirsi rappresentat*”….
«A quanto pare avete visto tutti lo spot di Birra Moretti tranne mia madre, quindi... mamma, questo è per te! Ora l’hai visto anche tu!». Della serie: non lo metto certo perché ho interesse di farlo, lo faccio giusto per la mamma e la mamma è sempre la mamma. Giorgia Soleri, che un po’ s’è detta scocciata per essere solo citata come fidanzata di Damiamo David (e che sarà mai visto che è solo il cantante italiana più amato, idolatrato e corteggiato del mondo) visto che è anche, come scrive lei, “Personaggio pubblico femminista e guastafeste”, ma anche se Dagospia la prende in giro in effetti ha quasi 800 mila follower (uno sbanderlo, mica bruscolini, anche se Damiano ne ha 5 milioni). È la prima volta che la vedo in uno spot, nel suo Instagram scopro che è stata nominata ai diversity awards. E le sono grato: non sapevo esistessero, scopro che li presiede la figlia del mitico Roberto Vecchioni, Francesca, e il sito spiega: «Premiamo chi racconta le persone e la società in modo inclusivo, permettendo a ciascun* di sentirsi rappresentat*», guai ovviamente concludere pronomi o participi passati con una “a” o una “o”, se no qualcun* potrebbe sentirsi sminuit*, così ci sentiamo tutt* megli*. Pardon “meglio” si può scrivere: è un avverbio, e gli avverbi la fanno sempre franca… o quasi. Ma birra, che è femminile, si può scrivere?
UP
Johnny Depp: pecunia non olet (il denaro non puzza) mai passato di moda, neanche a Hollywood
Johnny Depp come si sa interpreta Luigi XV (il re più arrapato della storia) nel film Jeanne du Barry, che prende il nome dalla cortigiana che nel XVIII secolo si è guadagnata le grazie del sovrano e che in questo caso è interpretata dalla regista Maiwenn. Il film, per inciso, apre il Festival di Cannes 2023, mica pizza e fichi, e sono contento per lui. L’ho conosciuto a Venezia, dove s’era fermato a girare un film con Angelina Jolie, Il turista, il film più brutto del secolo, ma lo ricordo gentile e perfino timido. E sono felice che si sia ripreso dopo la vittoria sul processo che lo voleva distrutto, contro la ex moglie Amber Heard. Hollywood gli aveva girato le spalle (tolto da Animali fantastici e dai Pirati dei Caraibi) perché lì le cose (sesso, droga e il resto) si fanno e tanto ma vanno nascoste con cura e con quel lubrificante straordinario che è l’ipocrisia (e gli americani che dicono tanto di noi italiani in questo sono maestri). Ma visto il ritorno grandioso pare che la Walt Disney sembrava voler riconsiderarlo di nuovo come Capitan Sparrow nella saga dei Pirati dei Caraibi, Pecunia non olet è una locuzione latina («Il denaro non ha odore») mai passata di moda anche oltreoceano.
DOWN
Simone Coccia Colaiuta: finita con la Pezzopane, solo casto e puro: “Magari domani”. Tra ventiquattr’ore?
Si è chiusa, dopo nove anni, la storia tra Stefania Pezzopane e Simone Coccia Colaiuta, e me ne dispiaccio perché avevo simpatia alla fine per la coppia più strampalata che ho conosciuto. Ad annunciarlo è stata l'ex senatrice ed ex deputata e attuale consigliera comunale a L'Aquila e componente della nuova direzione nazionale del Pd. Lei scrive: «Simone e io non stiamo più insieme. Abbiamo maturato questa decisione, perché il grande affetto che abbiamo l'una per l'altro, il rispetto e l'amicizia speciale non sono sufficienti a proseguire un progetto di vita di coppia. Ci siamo amati molto, con passione e con gioia. Rompendo schemi e pregiudizi». Il lungo post scritto a quattro mani è apparso anche sulle pagine social dell'ormai ex compagno. «C’è un’altra», mi dicono certi. «Non è vero», mi dice lui, «Non ci si vedeva mai, lei da una parte io dall’altra». E ora? «Casto e puro». Niente sesso? «Per un po’ voglio stare tranquillo ma son giovane. Magari domani, non ora». In che senso domani? Tra ventiquattr’ore?
UP
Massimo Ambrosini: se hai bisogno, noi sempre pronti a pubblicare un servizio a sostegno della Fondazione Diabete
«Da sei mesi la mia vita e quella della mia famiglia sono state letteralmente sconvolte dalla malattia di nostro figlio più piccolo a cui è stato diagnosticato il diabete di tipo 1 che è una malattia autoimmune, cronica, e degenerativa e che anche se non si vede può avere delle conseguenze gravissime». Lo scrive l’ex calciatore Massimo Ambrosini, che parlando del figlio di tre anni ha spiegato: «Siamo costretti costantemente a tenere monitorata la sua glicemia e fare le iniezioni di insulina più volte al giorno tutti i giorni». Approfitto per mandargli un grande abbraccio da parte di tutti noi. Ora è anche impegnato in diverse iniziative come testimonial per la ricerca, per la Fondazione Italiana Diabete. Massimo, noi siamo qui: se hai bisogno sempre pronti a pubblicare un servizio sulle tue prossime iniziative.
UP
Virna Lisi: ebbe un flirt con Terence Hill, ma allora i flirt erano davvero tali
Ho ascoltato su La7 un bellissimo servizio dedicato a Virna Lisi. Io ho fatto in tempo anche a scrivere forse una delle sue ultime interviste, dopo la morte del marito, erano una coppia fantastica con un figlio, Corrado, meraviglioso, di carattere e di modi. Nel corso di quel servizio il mio amico Enrico Vanzina (sia lui, sia suo fratello Carlo e suo padre Steno, hanno lavorato con Virna (ricordate Sapore di mare? Rilanciò la sua carriera) e Enrico ricordò che Virna quando fece il film di Steno Un militare e mezzo, era il 1960 e Virna era poco più che ventenne, aveva avuto un flirt con Terence Hill che allora usava ancora il suo nome Mario Girotti, bella lei, bello lui, come resistere? «Ma allora i flirt erano davvero tali, non si andava più in là di un bacetto da set, soprattutto per una ragazza come Virna», ridimensiona Enrico. La classe non è acqua, né per Virna, né per Enrico.
UP
Clemente del Vecchio: il miliardario più giovane del mondo? Il figlio di Leonardo, fondatore di Luxottica
Leggo su Fanpage: «Ci sono 15 persone nel mondo, che vantano una fortuna miliardaria nonostante non abbiano compiuto neanche 30 anni. Tra loro c'è anche Clemente Del Vecchio, che a soli 18 anni è il miliardario più giovane del mondo: è il figlio di Leonardo, fondatore di Luxottica. Patrimonio stimato da 3,5 miliardi, ereditato alla morte del padre Leonardo, avvenuta nel giugno del 2022». Sono impressionato: parliamo di miliardi in euro. Pensare che proprio io ho fatto il primo servizio quando nacque la storia d’amore tra Leonardo Del Vecchio e la mamma di Clemente Sabina Grossi. Lei allora pare lavorasse alla Luxottica, ma nessuno sapeva del loro amore: lui non era ancora divorziato da Nicoletta Zampillo. E arrivarono altri due figli. Poi la storia finì e Leonardo tornò sui suoi passe risposò l’affascinante Nicoletta, ma ha continuato ad amare tutti i suoi figli.
UP
Mogol & Lavezzi: la loro canzone bocciata per Sanremo 2023? Amadeus, non ci posso credere!
Incrocio Mogol, al secolo Giulio Rapetti, in forma come pochi, con il suo amico Mario Lavezzi. E Lavezzi non le manda a dire quando si parla d’amore: «Per ogni amore Mogol ha sempre scritto un disco nuovo, sempre ispirato a quello che aveva vissuto». Mogol conferma (occhio, Giulio, prima che le tue ex ti chiedano i diritti d’autore). Ma poi passa al contrattacco di Mario, che è ancora un bell’uomo, ma pare che da ragazzo facesse stragi di cuori (chiedere a Marina Perzy e a Loredana Bertè). Conquistava qualsiasi cosa che respirasse, mi dicono ridendo di lui. Ma poi arrivò Mimosa, la moglie, e da allora si è trasformato nel più fedele dei mariti come Mogol. Ma quando si parla di musica e canzoni Mogol non tace e nemmeno Mario, e se si cita Sanremo 2023 non hanno mezze misure: «L’eccellenza dov’era? Non c’era!». Ma come? E Amadeus? Prima «c’era anche gente competente che poi selezionava le più belle canzoni. Poi è andato tutto un po’ a puttane, diciamoci la verità».
Detto da Mogol e da Lavezzi, che hanno scritto canzoni da milioni di copie vendute, è batosta. Ora in un disco, Capolavori nascosti, hanno recuperato 13 brani scritti a quattro mani e condivisi con alcuni dei più noti artisti italiani, tra i quali Riccardo Cocciante, Raf, Lucio Dalla, Fiorella Mannoia, Mango, Luca Carboni, Gianni Morandi, Biagio Antonacci e Ornella Vanoni. C’è anche un inedito Una storia infinita, dove canta Lavezzi con Cristina Di Pietro. L’avevano presentata ad Amadeus per Sanremo, l’ha bocciata. Ama, ma che cosa avevi in mente quel giorno per rinunciare ai più grandi autori della musica italiana?