Diletta Leotta si sposa con Loris Karius. La coppia, finalmente, ha deciso di fare il grande passo. Dopo essere diventata mamma, adesso Diletta è pronta anche a vivere (speriamo) il resto della sua vita con l’ex portiere del Liverpool. Un momento felice, quindi, da condividere con famiglia e amici. Gli amici, appunto, sono quelli che si congratulano nei commenti. Tra questi c’è anche Chiara Ferragni: l’influencer commenta con un semplice cuore. Basta questo per far partire, di nuovo, la schiera di attacchi. “Un bel panettone come regalo di nozze, mi raccomando”, dice qualcuno, “no, pandoro”, replica un altro”. Insomma, la rabbia social che si è scatenata contro Chiara Ferragni sembra non avere fine. Non basta la gioia di un’amica per fermare gli hater. Non basta un anello in primo piano per evitare che a Chiara Ferragni venga ricordato quel suo “errore di comunicazione”. Una categoria, quella degli “errori di comunicazione”, che ormai racchiude tutto: problemi di etica, estetica e politica. Il punto debole è sempre e solo la scelta della modalità del messaggio. “Che coraggio a mostrarti ancora”, “Regina della falsità” e “stavolta hai dimenticato i commenti aperti”: non c’è tregua in questa guerra. Non dimenticherà facilmente il suo pubblico. Probabilmente, chissà, questa è anche la domanda che si pone Chiara Ferragni in queste ultime settimane: dimenticheranno mai? Il brutto e il bello dei social e di Internet è che di tutto rimane traccia, sia dei meriti che delle colpe. La memoria umana è irrimediabilmente danneggiata, ma gli spazi di archiviazione esterni crescono sempre di più. “L’archivio Ferragni”, infatti, trova ogni giorno nuovi file.
“Chiara nella busta mettici i soldi del monopoli, chi vuoi che se ne accorga?”, è la provocazione di qualcuno. Soldi, di certo, non ne mancano. L’affetto, quello sì, ormai è rimasto in poche gocce. In effetti, tra i commenti ironici di chi dice “passo dopo a leggere i commenti migliori”, c’è chi è comunque schierato a fianco dell’influencer. “Io mi chiedo ma perché tutto questo accanimento! Basta! Quanta cattiveria aiuto”, “ma pensate di essere divertenti?”, “il caso è ancora da vedere. Non condanniamo senza certezze”. Ma la ghigliottina social non attende le sentenze per cadere sul collo del presunto colpevole, così come il perdono è concesso senza tener conto della condanna. Nel mezzo, i processi sommari dei like e degli unfollow. A Chiara Ferragni è toccato sondare il terreno facendo pubblicità gratuita a un hotel della Valle D’Aosta: esperimento fallito, data la shitstorm che ha colpito la struttura poco dopo la pubblicazione del post. The Blonde Salad si riprenderà mai il suo esercito? Dopo la caduta ci può essere la risalita. Resta da capire quanto è profondo il pozzo dentro cui si è scivolati.