Ci risiamo: Donald Trump è nuovamente finito nel mirino di un pazzoide scatenato. Anzi, contrordine: la sparatoria avvenuta nei pressi del golf club del tycoon di West Palm Beach, in Florida, ha coinvolto persone che si stavano prendendo di mira a vicenda. E invece no, perché nel giro di qualche ora l'Fbi ha affermato di star indagando su quello che sembrerebbe essere “un tentato assassinio”. In attesa che gli inquirenti ricostruiscano il tutto, dall'estero la politica Usa assomiglia sempre di più a un videogioco. Non più a un reality, tipo il Grande Fratello, ma a un videogame. Come Fortnite, per esempio, dove i giocatori, per vincere, devono farsi strada in un mondo apocalittico sparando a nemici e rivali. A pensarci bene, negli Stati Uniti delle armi, dei fucili, delle pistole e degli AK-47, la legge dell'Homo Homini lupus – in termini impliciti - si trova scritta persino nella Costituzione. I candidati si fanno strada “sparando” ai loro rivali parole di fuoco, accuse, offese, mentre i cittadini sparano contro gli stessi candidati usando pallottole vere.
Arriviamo così al presunto secondo attentato orchestrato contro Trump. Questa è la versione fornita dai media. Il candidato dei Repubblicani si stava spostando tra la buca cinque e la buca sei del suo Trump International Golf Club, in compagnia del donatore Steve Witkoff, quando sono partiti degli spari. Il Secret Service, tanto criticato per il primo attentato a The Donald in Pennsylvania, ha individuato la canna di un fucile sporgere da una recinzione della struttura in cui si trovava l'ex presidente. Gli agenti hanno aguzzato la vista e sparato a un uomo nascosto tra i cespugli, ma hanno fatto ancora cilecca, dopo il pasticcio al Butler Farm Show, visto che il sospettato è fuggito a bordo della sua automobile. È scattato un inseguimento. La polizia ha individuato e fermato l'auto del sospettato per arrestarlo. Piccola parentesi: fa sorridere che, in un Paese dove ci sono più armi che bambini, nessuno sappia come usarle a dovere... In ogni caso, l'autore del gesto è stato identificato come Ryan Wesley Routh, 58 anni, proprietario di Camp Box Honolulu, un'azienda di costruzione di capannoni, e fervente sostenitore dell'Ucraina. Il suo account X, ora sospeso, conteneva diversi post su Trump: lo avrebbe sostenuto, salvo poi esserne rimasto deluso e aver votato democratico (il condizionale è d'obbligo). Nel luogo in cui si era appostato, fuori dal campo da golf, le autorità hanno trovato un fucile AK-47 con un mirino, due zaini con dentro delle piastrelle di ceramica, un giubbotto antiproiettile e una GoPro.
Sui social di tutto il mondo i complottisti sono scatenati. Pensano che Trump, dopo aver “perso” il dibattito televisivo contro Kamala Harris, abbia orchestrato un falso attentato per attirare su di sé l'attenzione dei media, e raccogliere nuovi consensi. Più o meno è lo stesso pensiero partorito da un discreto numero di persone in seguito ai fatti del Butler Farm Show, quando un ragazzo ha sparato a The Donald ferendolo soltanto di striscio. Nel frattempo, Elon Musk ha reagito a quanto accaduto gettando ulteriore benzina sul fuoco, chiedendosi come mai tutti stiano prendendo di mira Trump e nessuno il duo Harris/Biden. Saranno settimane lunghissime quelle che ci accompagneranno al prossimo 5 novembre, giorno delle elezioni presidenziali Usa.