Tutti abbiamo il cancro, anche se cerchiamo di dimenticarlo. Tutti abbiamo il cancro nel senso che tutti dobbiamo morire. È l’ “essere per la morte”, di Martin Heidegger. Non siamo ‘viventi’, dice Manlio Sgalambro. Sarebbe più esatto definirci ‘morenti’: iniziamo a morire nel momento in cui nasciamo. Adesso, anche Bianca Balti ha annunciato di avere un cancro alle ovaie al terzo stadio, per il quale è stata appena operata subito dopo essersi rivolta a un pronto soccorso per un dolore al basso ventre. Nel 2022 alla Balti era stato diagnosticata una mutazione genetica che aumentava la possibilità di un tumore al seno o alle ovaie. Come Angelina Jolie aveva deciso per una mastectomia preventiva. Adesso l’altro annuncio: “Domenica scorsa, mi sono registrata al pronto soccorso per scoprire che il mio dolore addominale era un cancro addominale allo stadio 3C. È stata una settimana piena di paura, dolore e lacrime, ma soprattutto di amore, speranza, risate e forza. (Guarda queste foto per le prove, lol). Mi aspetta un lungo viaggio, ma so che lo batterò. Per me, per i miei cari (le mie figlie sono in cima alla lista), e per tutti voi che avete bisogno di forza, potete prenderne in prestito alcune delle mie perché ne ho un sacco. La vita accade: dagli una ragione. Finora il cancro mi ha dato la possibilità di trovare la bellezza attraverso gli ostacoli della vita”. Sono queste ultime frasi che colpiscono. Così come colpirono le affermazioni di Michela Murgia la quale confessò che la malattia le aveva fatto venire voglia di abiti da sera e di viaggi, cose che nella vita si era negata
Adesso Bianca Balti ci dice: “La vita accade: dagli una ragione. Finora il cancro mi ha dato la possibilità di trovare la bellezza attraverso gli ostacoli della vita”. E la cosa stupisce. Credevamo, o almeno facevamo finta di credere, che la bellezza della vita Bianca Balti la trovasse in altro. Sono ancora fresche nella memoria le fotografie del party per i suoi quarant’anni. Invece è la morte, la possibilità di essa (ovviamente auguriamo a Bianca Balti una veloce e completa guarigione) che apre gli spazi immensi della metafisica. “La vita accade: dagli una ragione”, che è la frase che dà origine ad ogni cosa che oltrepassa. Ma non è la “malattia”, qualsiasi malattia, che dovrebbe dare inizio al ragionamento. Come detto siamo ‘morenti’, anche in perfetta salute. Solo che sgretoliamo così lentamente che quasi facciamo finta di non accorgercene. Scrive Manlio Sgalambro ne Il Trattato dell’età: “I pensatori contemporanei non hanno più nervi adatti alla conoscenza, Non sentono la distruzione che macina dall’interno i loro pensieri e dall’esterno il proprio corpo. Non ne traggono le conclusioni, eppure è l’unica fonte a cui il disperato conoscitore si aggrappa nei momenti decisivi”. Prendiamo molto seriamente le parole di Bianca Balti, ella, in qualche maniera, è diventata “conoscitrice”. Perché la conoscenza, quella vera, quella che indaga la fine ma soprattutto l’origine, debba passare attraverso avvenimenti traumatici e non essere l’ovvia disposizione d’animo per coloro ai quali “la vita accade” è il grande mistero del rimosso dei nostri tempi. L’induismo dei Veda non vedeva altra possibilità di vivere questo “accadimento” che è “questa” vita. La vita – o per dirla con le parole eretiche di Sgalambro, ‘Dio’ – ci uccide in ogni caso. E non è quello che “succede” nel frattempo a dare valore a una vita, bensì quello che “pensiamo” (da cui, poi, ovviamente, discenderanno gli atti). Il sorriso di Bianca Balti in quel letto d’ospedale è il sorriso di chi ha intravisto non il cancro, ma la metafisica.