La soluzione al problema dei migranti? Per Milena Gabanelli sembra semplice, e riguarda un principio di base autoevidente: se sei costretto a fare una cosa, almeno che ti paghino per farla. In altre parole: se siamo costretti ad accogliere, lo si faccia anche con i contributi UE. È intorno a questo perno argomentativi che gira l’intervista della giornalista ed ex conduttrice di Report da Giovanni Floris a Di Martedì. La prima grande mancanza sembra essere la stessa già rilevata nel 2016: “La considerazione è che, senza rivangare gli scandali e augurandoci di non vederne altri, non si poteva allora e non si può oggi far gestire tutto questo alle prefetture o alle cooperative, o requisire alberghi o pregare le parrocchie di accogliere. È evidente che ci vuole un sistema complessivo di accoglienza, senza che questo voglia dire semplicemente ‘accomodatevi’”.
Per arrivare a queste conclusioni, la squadra della Gabanelli di Report, nel 2016 produsse un’analisi e propose un progetto risolutivo che il governo italiano non avrebbe mai scelto di adottare, nonostante il parere favorevole in sede europea: “Nel 2016, con il mio gruppo di Report, ci lavorammo un anno. Proprio con questo obiettivo: come si può uscire da questa scandalosa gestione del migrante. Siamo andati a vedere quello che stavano facendo in Germania, in Olanda, in Norvegia, in Svezia e – centro per centro, sprar per sprar, cas pe cas, hotspot per hotspot – abbiamo amche sentito tutte le persone coinvolte. E sono tutte d’accordo: è un problema di spazi. L’allora ministro della Difesa, Roberta Pinotti, ci fece avere l’elenco delle caserme e noi andammo a vederle”. Gli edifici c’erano, ma dovevano essere rimessi apposto. Se gli spazi dunque si trovavano, ciò che restava da capire era come reperire soldi a sufficienza per gestire nuovi hotspot e sempre più sbarchi: “Noi abbiamo consultato ingegneri, abbiamo consultato architetti. Per mettere a posto tutte le caserme, per mettere a posto gli immobili del demanio ci vogliono 2 miliardi e mezzo. Dopodiché, immaginando che puoi avere flussi fino a 200.000 all’anno, hai bisogno di 30.000 persone da assumere fra insegnanti, formatori, medici. Insomma il personale che ti serve. E tutto questo costa sui 4 miliardi l’anno. Noi abbiamo portato il progetto dettagliato all’allora commissario europeo Avramopoulos, che si è preso qualche giorno per studiarselo, dopodiché in un’intervista ha detto: bene, se questo progetto il governo italiano lo fa suo e ce lo presenta, i soldi per finanziarlo ci sono”.
La richiesta tuttavia non venne accolta dall’allora presidente del Consiglio Matteo Renzi, che anzi invitò ironicamente la giornalista ad andare in Europa a battere cassa: “All’epoca al governo c’era Matteo Renzi. Quando andò in onda questa puntata, Renzi, intervistato da Fazio a Che tempo che fa, disse: vada la Gabanelli a chiedere i soldi in Europa!” Tuttavia oggi il governo è cambiato e qualcosa si sarebbe potuto fare. Ma la Gabanelli ha chiarito anche quanto dissero in merito alla sua proposta, gli allora capi dell’opposizione, Matteo Salvini e Giorgia Meloni: “Meloni e Salvini, che io ho sentito in occasione della costruzione di quella puntata, erano tutti e due piuttosto entusiasti su questa cosa di assoluto buon senso. E però poi la posizione ufficiale di Salvini fu: ma noi non vogliamo che sbarchino. E per quel che riguarda Meloni, ci fu un confronto televisivo in un talk, parlammo di questo prima che lei entrasse in studio, una conversazione molto piacevole, lei mostrava di condividere assolutamente tutto. Però poi nell’intervista disse anche lei: noi non vogliamo che sbarchino!” Insomma. La soluzione ci sarebbe, la risposta della politica, secondo Milena Gabanelli continua a mancare. Ma se esiste un progetto tanto dettagliato, perché non prenderlo in considerazione?