Lo portava in giro in auto, sulla Fiat Bravo bianca che nulla ha a che vedere con la Jaguar di Diabolik che MMD sognava, ma ora sostiene di non sapere che fosse Matteo Messina Denaro, perché “solo un pazzo avrebbe potuto accompagnarlo sapendo che si trattava del boss”. Si sarebbe difeso così Giovanni Luppino, il presunto autista dell’ormai ex super latitante, a sua volta arrestato a Palermo dopo che aveva accompagnato il padrino alla clinica la Maddalena. A dirlo, al termine dell'udienza di convalida davanti al Gip che si è svolta nel carcere Pagliarelli, è stato il suo difensore, l’avvocato Giuseppe Ferro.
Secondo la difesa, Luppino, 59enne commerciante di olive e compaesano del boss, credeva che l’uomo che trasportava fosse “il cognato di Andrea Bonafede”, che gli sarebbe stato presentato con il nome di “Francesco” con la richiesta di accompagnarlo in clinica come cortesia perché malato e bisognoso di chemioterapia. Una versione che a quanto pare non ha convinto il gip Fabio Pilato, che convalidato l’arresto in flagranza di Luppino, riservandosi di decidere sulla richiesta di custodia cautelare in carcere. L’autista deve rispondere delle accuse di procurata inosservanza della pena e favoreggiamento aggravati dal metodo mafioso.